La memoria della Shoah è un patrimonio prezioso che dobbiamo preservare anche quando gli ultimi testimoni diretti non saranno più con noi. È compito dei discendenti dei sopravvissuti portare avanti il racconto di ciò che è accaduto, affinché la verità non venga dimenticata. L’Associazione Figli della Shoah, fondata da Liliana Segre insieme a Goti Bauer, Nedo Fiano, Alberto Foà ed Erminio Wachsberger, gioca un ruolo chiave in questo processo di trasmissione della memoria.Per non dimenticare l’Olocausto, è essenziale avvicinarsi ai luoghi della memoria e conoscerli. Questo percorso di consapevolezza storica rappresenta un impegno civico contro ogni forma di intolleranza e violenza. La “Rete italiana della Memoria”, che comprende Musei e Memoriali della Shoah da Trieste a Milano, da Ferrara a Carpi, da Roma a Tarsia, offre spunti per riflettere sul valore fondamentale del rispetto dei diritti umani.Il Memoriale della Shoah di Milano al Binario 21 della Stazione Centrale e la Fondazione Museo della Shoah a Roma nella Casina dei Vallati nel Ghetto sono solo due esempi significativi di luoghi che testimoniano la tragedia dell’Olocausto. Il Meis di Ferrara celebra la millenaria presenza ebraica in Italia, mentre il Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti di Tarsia approfondisce le leggi razziali del 1938.Attraverso i Giardini dei Giusti di Milano e i Musei Ebraici disseminati in varie città come Venezia, Bologna, Torino, Firenze e Modena si può approfondire la conoscenza sulla cultura ebraica. Ogni visita guidata ripercorre storie antiche e recenti legate alla comunità ebraica italiana. È importante mantenere vivo il dialogo interreligioso e interculturale per preservare la memoria delle vittime dell’Olocausto e onorare coloro che si sono opposti al male.
Patrimonio prezioso: preservare la memoria della Shoah
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