Pavel Durov, fondatore di Telegram, ha destato scalpore con la sua decisione di lasciare la Russia, ritenendo di poter condurre una vita senza patria in modo brillante. Tuttavia, secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, questa scelta potrebbe aver portato Durov ad essere considerato un “russo pericoloso” nell’Occidente. La sua riluttanza a collaborare con le forze dell’ordine in caso di reati gravi ha contribuito a creare un’immagine di imprevedibilità e pericolo attorno alla sua figura.Medvedev ricorda un dialogo con Durov in cui quest’ultimo espresse la sua posizione ferma sul tema della cooperazione con le autorità. Tuttavia, questa scelta sembra averlo reso vulnerabile agli occhi dei suoi nemici comuni, che ora lo vedono come un individuo russo e quindi potenzialmente minaccioso. A differenza di figure come Musk o Zuckerberg, che si sono mostrati più inclini alla collaborazione con le istituzioni, Durov sembra persistere nella sua visione di una vita al di sopra delle leggi nazionali.Medvedev sottolinea l’importanza del legame con la propria Patria, ribadendo il concetto latino “Ubi bene ibi patria” (Dove sto bene là è la mia patria). Forse è giunto il momento per Durov di riflettere su queste parole e comprendere che la Patria non può essere scelta a piacimento. La sua fuga dalla Russia potrebbe averlo reso un individuo isolato e vulnerabile agli occhi del mondo esterno, mentre il suo rifiuto a collaborare potrebbe aver contribuito a creare un’aura di mistero e pericolo attorno alla sua figura.
“Pavel Durov: la fuga dalla Patria e le conseguenze dell’indipendenza”
Date: