Perizia genetica esclude coinvolgimento di Dassilva nell’omicidio

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L’esito della perizia genetica condotta sul Dna di Louis Dassilva, l’unico indagato e detenuto dal mese di luglio per l’omicidio della signora Pierina Paganelli, ha rivelato che il suo materiale genetico non è stato rinvenuto sul corpo della vittima né sulla scena del crimine. Questa determinazione è stata affidata al professor Emiliano Giardina su richiesta del Gip del tribunale di Rimini Vinicio Cantarini, al fine di accertare se le tracce biologiche potessero essere attribuite al 35enne senegalese. Un risultato fondamentale che esclude in maniera inequivocabile il coinvolgimento del nostro assistito nella dinamica dell’omicidio – afferma l’avvocato Riario Fabbri, difensore insieme al collega Andrea Guidi di Dassilva, in un’intervista al Corriere di Romagna. “Se anche l’esame probatorio relativo alle immagini registrate dalla telecamera posizionata all’esterno della farmacia di via del Ciclamino (dove è stato avvistato un individuo sospetto dai detective, ritenuto essere Dassilva) dovesse confermare la nostra tesi, presenteremo immediatamente una richiesta di revoca della custodia cautelare”, aggiunge il legale al Resto del Carlino. Il perito incaricato ha esaminato più di trenta campioni tra tracce biologiche, indumenti e oggetti sequestrati presso l’abitazione di Dassilva. Il profilo genetico del trentacinquenne è emerso soltanto su un coltello da cucina e un pantalone rinvenuti nel suo domicilio. Ad eccezione della vittima e dell’indagato (per i due reperti), nessun’altra identità genetica è stata individuata. La conservazione degli elementi analizzati è stata compromessa dalla presenza di muffe che hanno danneggiato alcune tracce, influenzando così gli esiti delle analisi effettuate.

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