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Briscola e Sorrisi: Una Storia di Amore e Resilienza al Trasimeno

Un raggio di speranza e di resilienza si propaga attraverso le comunità online del Trasimeno, incarnato in un semplice, ma profondamente significativo, annuncio: “Cercasi giocatori di briscola a casa nostra.

Offresi merenda e sorrisi”.
Questa chiamata, diffusa sui social network, è il cuore di un progetto nato dall’ingegno e dall’amore di Mara Bardellini, una donna di Moiano che desidera restituire gioia e compagnia alla madre, Maria, dopo un periodo di profonda sofferenza.
La storia, riportata dal Messaggero, trascende la mera ricerca di avversari di carte; è un atto di coraggio, una rivendicazione della vitalità di fronte alle avversità.

Maria, costretta su una carrozzina a seguito di una malattia e di un intervento chirurgico, ha visto i suoi giorni appiattirsi in una monotonia dolorosa.

La sua assenza dalla casa che l’ha sempre accolta, durante un soggiorno in una struttura sanitaria, ha rappresentato un’esperienza traumatica, una rottura del senso di appartenenza e di continuità.
Mara, profondamente segnata da questa separazione, ha provato un intenso turbamento.
“Non l’accettavo,” confida al Messaggero, rivelando la difficoltà di accettare una condizione che limitava la libertà e l’autonomia della madre.
Nonostante le cure professionali ricevute, l’ambiente ospedaliero non poteva sostituire il calore del focolare domestico, la familiarità degli oggetti, il conforto della routine quotidiana.

La decisione di Mara di interrompere l’attività lavorativa come Operatore Socio Sanitario (OSS) e dedicarsi interamente alla cura della madre è un atto di profonda dedizione e amore filiale.
È un investimento emotivo e relazionale che mira a ricostruire un legame interrotto e a restituire a Maria la possibilità di vivere una vita più piena e significativa.
L’iniziativa dei giochi di carte non è un mero passatempo, ma una strategia mirata a reintegrare Maria nella vita sociale, a stimolare le sue capacità cognitive, a favorire l’interazione umana e a combattere l’isolamento.
Il gioco, con la sua componente di competizione amichevole e di socializzazione, può contribuire a riaccendere la scintilla della gioia e a contrastare il senso di perdita.

Mara è consapevole dei potenziali rischi legati all’apertura della propria abitazione a sconosciuti, ma ripone la sua fiducia nella generosità e nella correttezza del prossimo.
L’annuncio, con la sua onestà disarmante e il suo invito alla convivialità, risuona come un atto di fede nell’umanità, un appello alla solidarietà e alla condivisione.

La grande casa, un tempo simbolo di gioia e di accoglienza, può tornare a risuonare di risate e di carte sparse sul tavolo, grazie alla forza di un amore che non si arrende.

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