L’ondata di calore che sta investendo l’Italia, con particolare incidenza anche in Umbria, non rappresenta un rischio esclusivo per la salute umana, ma mette a dura prova la resilienza degli animali domestici, soprattutto i cani. A sottolinearlo è Massimo Floris, direttore sanitario dell’ENPA di Perugia e figura di riferimento in ambito clinico, che evidenzia come la crescente temperatura ambientale richieda un’attenzione e una consapevolezza diffuse.La vulnerabilità canina è legata a una fisiologia che rende complessa la termoregolazione. Contrariamente a quanto spesso si osserva, portare i cani in aree pubbliche durante le ore più torride, quando le superfici raggiungono temperature estreme, espone gli animali a un pericolo concreto: il colpo di calore. Questo fenomeno, caratterizzato da un rapido e pericoloso aumento della temperatura corporea, può avere conseguenze devastanti, fino a compromettere la sopravvivenza dell’animale.L’esperienza clinica di Floris registra un incremento significativo di casi di sofferenza legata al caldo durante i mesi estivi. Oltre al rischio di colpo di calore, si osservano manifestazioni di disidratazione, calo dell’appetito, esacerbazione di patologie cardiache preesistenti e difficoltà respiratorie. Quest’ultimo aspetto è particolarmente rilevante nei cani brachicefali – razze come Bulldog, Carlino, Boxer – geneticamente predisposti a problemi respiratori che vengono ulteriormente aggravati dalle alte temperature.Le misure preventive sono fondamentali. Evitare l’attività fisica intensa nelle ore di punta, privilegiando passeggiate all’alba o al tramonto, è un imperativo. L’abbandono di animali in auto, anche per brevi periodi, è un atto di grave imprudenza, data la rapidità con cui l’abitacolo può raggiungere temperature insostenibili. In caso di segnali di affanno al rientro a casa, un intervento immediato è cruciale: applicare impacchi freddi sulle zone periferiche del corpo (inguine, ascelle) e somministrare una doccia tiepida, evitando sbalzi termici bruschi. L’idratazione è essenziale, ma è consigliabile somministrare l’acqua gradualmente per evitare congestioni.Anche i rifugi, come quello gestito dall’ENPA di Perugia, adottano protocolli specifici per mitigare gli effetti del caldo. L’ombreggiamento naturale, ottenuto con la piantumazione di alberi, e la costante sostituzione dell’acqua sono pratiche consolidate per garantire il benessere degli ospiti.A differenza dei cani, i gatti mostrano una maggiore capacità di adattamento. La loro tendenza alla sedentarietà, l’istinto di cercare l’ombra e di regolare il proprio metabolismo in funzione delle condizioni ambientali, li rende meno suscettibili agli effetti negativi del caldo. L’autoregolazione naturale, unita alla minore necessità di attività fisica supervisionata, contribuisce a minimizzare i rischi. La chiave per la protezione degli animali domestici durante l’estate risiede, quindi, nella consapevolezza, nella prevenzione e nella capacità di interpretare i segnali di disagio che questi ci comunicano.
Ondata di calore: cani a rischio, ecco come proteggerli
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