Perugia al centro di una svolta nella cura della leucemia linfatica cronica

La ricerca clinica nel campo dell’ematologia sta vivendo una fase di profonda evoluzione, e l’Università degli Studi di Perugia, attraverso la sua sezione di ematologia del dipartimento di medicina e chirurgia, si è posta al centro di un’iniziativa di portata mondiale.

Il contributo perugino è stato fondamentale nell’ambito del trial CLL17, un’indagine promossa dal prestigioso German CLL Study Group e coordinata scientificamente dal professor Paolo Sportoletti, un’esperienza che consolida il ruolo del centro di ricerca ematologica diretto dalla professoressa Maria Paola Martelli.
Il trial CLL17 rappresenta un punto di svolta nella gestione della leucemia linfatica cronica (LLC), una neoplasia ematologica prevalentemente ad esordio in età avanzata.
L’indagine si è concentrata sulla comparazione di differenti approcci terapeutici, tutti mirati a modulare specifici percorsi molecolari coinvolti nella proliferazione delle cellule leucemiche.
L’arruolamento dei pazienti è avvenuto all’interno dell’azienda ospedaliera di Perugia, assicurando un continuum tra l’assistenza clinica di routine e l’applicazione rigorosa dei protocolli di ricerca, un modello che promuove un approccio integrato e orientato al paziente.
I risultati ottenuti hanno fornito evidenze cruciali, rivelando che schemi terapeutici a durata definita, pur essendo più brevi rispetto alle terapie continuative tradizionali, possono garantire risultati clinici comparabili in termini di controllo della malattia e sopravvivenza.
Questo implica la possibilità di sospendere la somministrazione dei farmaci, evitando l’esposizione prolungata agli effetti collaterali e migliorando significativamente la qualità di vita dei pazienti.

La ricerca ha aperto nuove prospettive, suggerendo che la LLC può essere gestita efficacemente anche attraverso approcci terapeutici più mirati e meno onerosi per il paziente.
La rilevanza scientifica dei risultati è stata immediatamente riconosciuta dalla comunità internazionale, culminando in una presentazione in plenaria al Congresso dell’American Society of Hematology (ASH) – il più importante evento mondiale dedicato all’ematologia – e nella pubblicazione su *New England Journal of Medicine*, una delle riviste mediche più prestigiose e influenti a livello globale.
Il coinvolgimento di Perugia si è rivelato determinante sia nell’arruolamento che nel monitoraggio dei partecipanti allo studio, dimostrando la capacità del centro perugino di contribuire in modo significativo alla definizione delle future strategie terapeutiche per la LLC.
Secondo il professor Sportoletti, questo impegno testimonia il ruolo di leadership del centro perugino nella ricerca ematologica.
La possibilità di offrire terapie innovative e all’avanguardia, senza la necessità di ricorrere a strutture esterne, rappresenta un vantaggio tangibile per i pazienti della regione.
L’attività di ricerca clinica, profondamente integrata nell’assistenza ospedaliera, consente infatti di proporre opportunità terapeutiche di eccellenza, personalizzate e accessibili.
Questo successo sottolinea l’importanza di investire nella ricerca scientifica e nella collaborazione internazionale per migliorare la prognosi e la qualità della vita dei pazienti affetti da LLC e altre patologie ematologiche.

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