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Perugia, rapina brutale: due tunisini in carcere

Nel cuore di Perugia, una vicenda di violenza e spregio ha scosso la comunità, culminando nella custodia cautelare in carcere di due uomini tunisini, rispettivamente di 32 e 41 anni, privi di residenza stabile e con precedenti penali a loro carico.

L’azione di arresto, eseguita dalla polizia, fa seguito a un’ordinanza di custodia emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Perugia, su indicazione della Procura guidata da Raffaele Cantone, che ha coordinato un’indagine complessa e mirata.

L’episodio, avvenuto il 28 gennaio, ha visto una donna vittima di una rapina particolarmente brutale in un parcheggio di Piazza Partigiani.

L’aggressione, caratterizzata da una violenza inaudita, ha portato a lesioni personali che, sebbene giudicate guaribili in circa una settimana, testimoniano la ferocia del gesto.

Oltre alla rapina in sé, i due uomini sono accusati di indebito utilizzo di strumenti di pagamento, avendo sfruttato il bancomat della vittima per effettuare acquisti fraudolenti per un valore di settanta euro, aggravando ulteriormente la gravità delle loro azioni.
Secondo le ricostruzioni investigative, i due accusati avrebbero operato in piena concorso: uno avrebbe fatto da “palo”, distogliendo l’attenzione della vittima, mentre l’altro, con una violenza inaspettata, l’ha colpita alle spalle, facendola rovesciare a terra e sottraendole la borsa.
La dinamica, ricostruita anche attraverso l’analisi meticolosa delle immagini di videosorveglianza, rivela una premeditazione e una freddezza che denotano una pericolosità sociale elevata.
L’identificazione dei presunti responsabili è stata resa possibile grazie alla collaborazione di testimoni e alla precisione dell’analisi forense dei video di sorveglianza, culminando in un riconoscimento positivo da parte della vittima durante una seduta di identificazione fotografica.
Questa prova, unita alla gravità dei reati contestati e alle esigenze di sicurezza che imponevano un provvedimento di cautela, ha indotto il giudice a disporre la custodia in carcere per entrambi gli uomini.
Uno dei due era già detenuto presso la casa circondariale di Capanne, dove ha ricevuto la notifica del provvedimento restrittivo.

L’evento solleva interrogativi sulla sicurezza urbana e sulla necessità di rafforzare i controlli e la prevenzione dei reati, in particolare in aree sensibili come parcheggi e zone periferiche.

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