Il ritrovamento e restituzione di due preziose opere pittoriche, San Biagio e Santa Lucia, alla comunità di Todi rappresenta un successo significativo nell’attività di contrasto al traffico illecito di beni culturali.
I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona hanno restituito i dipinti, realizzati ad olio su tela (70×46 cm e 72×50 cm rispettivamente), al parroco della chiesa di San Biagio, dopo essere stati sottratti con furto l’11 settembre 1999.
L’evento non si limita ad un semplice recupero materiale; esso incarna un impegno costante nella tutela del patrimonio artistico nazionale e nell’applicazione della legge a fronte di un fenomeno complesso e transnazionale.
L’indagine, scaturita da un controllo effettuato nel marzo 2025 durante una fiera antiquaria a Parma, ha evidenziato la presenza del dipinto di Santa Lucia, già segnalato nel Bollettino delle opere d’arte trafugate e accuratamente catalogato dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria, nel Catalogo generale dei beni culturali.
La verifica incrociata con la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, un archivio informatico di dimensioni straordinarie – un vero e proprio “archivio della memoria” che raccoglie oltre 8 milioni di record – ha confermato la sua provenienza illecita.
L’esercente pesarese, in buona fede, ha collaborato attivamente, consegnando l’opera e la relativa documentazione di contovendita, che attestava la sua ignoranza sulla reale storia del manufatto.
L’arresto di un indagato per ricettazione, successivo a un decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro, ha portato al sequestro del secondo dipinto, raffigurante San Biagio, anch’esso asportato dalla stessa chiesa durante la stessa raida azione criminale.
Le indagini hanno rivelato che la compravendita dei due dipinti era stata orchestrata da un terzo individuo, anch’esso sottoposto a indagine per ricettazione.
Questo recupero sottolinea la crucialità della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, strumento esclusivo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
Più che un database, rappresenta un sistema di intelligence culturale, capace di collegare informazioni frammentarie e ricostruire filiere delittuose.
Il suo ruolo non si esaurisce nella mera identificazione di opere rubate, ma contribuisce attivamente alla prevenzione, alla ricerca di responsabili e alla restituzione del patrimonio culturale alla collettività, riaffermando il valore intrinseco di queste testimonianze storiche e artistiche per le generazioni future.
L’episodio conferma, inoltre, la necessità di una collaborazione sinergica tra istituzioni, forze dell’ordine e operatori del settore antiquario per contrastare efficacemente il saccheggio del patrimonio artistico italiano.