Il paesaggio umbro, tradizionalmente segnato dall’attività estrattiva, si arricchisce di un’audace sinergia tra industria e natura, grazie al progetto “Proud to bee quarry”.
Un’iniziativa pionieristica a livello nazionale che ridefinisce il concetto di sostenibilità, trasformando aree di cava, attive o dismesse, in ecosistemi vitali e produttivi, attraverso l’insediamento strategico di alveari.
Questo approccio innovativo non si limita alla mera riqualificazione ambientale, ma promuove un modello di sviluppo integrato che valorizza la biodiversità e la produzione di un miele unico, testimonianza tangibile della rigenerazione del territorio.
Il progetto, premiato nel prestigioso concorso regionale “Dolce miele – i mieli millefiori prodotti in cava”, ideato dal Garden Club Perugia e patrocinato dall’Assemblea Legislativa Umbra, rappresenta un punto di svolta nel recupero naturalistico dei siti estrattivi.
La Scuola umbra di amministrazione pubblica di Pila ha fatto da cornice a questa celebrazione, consacrando un percorso che unisce l’impegno delle aziende estrattive, la competenza degli apicoltori e la sensibilità di un’intera comunità.
L’introduzione delle api mellifere non è una scelta casuale, bensì una decisione ponderata, dettata dalla loro intrinseca capacità di fungere da bioindicatori di eccellenza.
La loro presenza e la qualità del miele prodotto offrono un quadro dettagliato dello stato di salute dell’ambiente circostante, rivelando la purezza dell’aria, la qualità delle acque e la ricchezza floristica.
Questo permette un monitoraggio costante e preciso, fornendo dati preziosi per la gestione sostenibile del territorio.
“L’Umbria si conferma un vero e proprio laboratorio di innovazione ambientale,” sottolinea l’assessore Thomas De Luca, evidenziando come questo progetto dimostri la possibilità di convertire aree precedentemente destinate all’estrazione in spazi di rigenerazione.
L’obiettivo è ambizioso: restituire alle cave la loro vitalità, trasformandole in ambienti capaci di generare non solo valore naturalistico, ma anche benefici economici e sociali.
La valutazione dei mieli partecipanti al concorso è stata condotta attraverso un processo di analisi duplice, che ha preso in considerazione sia la qualità organolettica del prodotto – esaminata attraverso criteri visivi, olfattivi, gustativi e tattili, per apprezzarne la limpidezza, l’aroma, il sapore e la consistenza – sia il grado di riambientamento del sito di cava.
La commissione giudicatrice ha valutato la presenza e la varietà della flora autoctona, la copertura vegetale, la densità degli alveari, la presenza di specie invasive e la ricchezza complessiva della biodiversità.
Il risultato ha premiato l’impegno e l’innovazione di diverse aziende, con la Cava in località Pontecane di Fratta Todina – FBM spa che si è aggiudicata il primo posto, seguita dalla Cava San Marco di Perugia – Piselli Cave srl e dalla Cava Monte Petroso di Perugia – Marinelli A- Calce Inerti srl.
Questi riconoscimenti non sono solo un motivo di orgoglio per le aziende vincitrici, ma anche un incoraggiamento a proseguire lungo questa strada, per un futuro in cui l’attività estrattiva e la tutela dell’ambiente possano coesistere in armonia, a beneficio di tutti.
Il progetto “Proud to bee quarry” si configura dunque come un esempio virtuoso di come l’ingegno umano possa trasformare le sfide ambientali in opportunità di sviluppo sostenibile e di valorizzazione del territorio umbro.








