lunedì 11 Agosto 2025
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Zuppi ad Assisi: Pace, Resistenza e l’Esempio di Santa Chiara

Nell’atmosfera di profonda riflessione che anima Assisi, durante le celebrazioni di Santa Chiara, il cardinale Matteo Maria Zuppi ha offerto un messaggio potente e attuale, un invito a riscoprire il significato profondo della pace e della resistenza nonviolenta.
Lungi da un appello passivo, il suo discorso è stato un’esortazione a una forza interiore, a una capacità di disarmare il male con la stessa potenza che sgorga dalla preghiera e dall’amore.

Il cardinale ha sottolineato come l’esempio di Santa Chiara, figura emblematica di coraggio e fede, ci mostri una via alternativa alla logica distruttiva della guerra.

Chiara, donna di profonda spiritualità, non si sottrasse alle tensioni del suo tempo, ma le affrontò con la radicalità del suo amore per Cristo, accogliendo il corpo del Signore nel suo cuore e offrendo se stessa come strumento di riconciliazione.

Questa non è una debolezza, ha chiarito Zuppi, ma una forma di forza inattaccabile, un antidoto alla violenza che opera a un livello più profondo.
L’immagine della disarmamento, centrale nel discorso, va intesa non solo in senso materiale, ma soprattutto spirituale.
Essere disarmati, nel senso più autentico del termine, significa liberarsi dalla paura, dall’odio, dal risentimento, e aprirsi alla compassione e alla comprensione.
Solo chi è interiormente libero può davvero disarmare il male, non attraverso la forza delle armi, ma attraverso la forza trasformatrice dell’amore e della verità.
Il messaggio del cardinale Zuppi si configura come un richiamo all’azione per tutti i fedeli, invitandoli a farsi protagonisti di un cambiamento positivo nella società.
Non si tratta di un compito facile, ma di una sfida imprescindibile per chiunque creda nella possibilità di un futuro più giusto e pacifico.
Seguire il Signore significa, in definitiva, imitare il suo esempio di amore incondizionato, di perdono e di servizio.

La benedizione finale, evocata dalle parole di Santa Chiara, è stata un sigillo di speranza e di fiducia.
Un augurio di pace interiore ed esteriore, un riconoscimento della grazia divina che accompagna il cammino di ogni persona che si impegna a seguire la via della nonviolenza e della riconciliazione.

Un invito a portare nel mondo la benedizione del Padre, riflettendo la sua luce e il suo amore.

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