“Brunello, il visionario garbato”: un ritratto cinematografico che sfida le convenzioni del genere documentaristico, presentato in anteprima al Teatro dell’Opera di Roma.
Giuseppe Tornatore, noto per la sua abilità nel tessere trame narrative complesse e ricche di sfumature, racconta di come l’irresistibile fascino e la profondità intellettuale di Brunello Cucinelli lo abbiano convinto a intraprendere un progetto che inizialmente lo aveva visto titubante.
Un fascino che, come sottolinea Tornatore, è intrinseco alla figura di Cucinelli, un uomo capace di ottenere ciò che desidera, un tratto distintivo che permea la sua stessa esistenza.
L’evento, gremito di giornalisti italiani e internazionali, ha visto la partecipazione del compositore premio Oscar Nicola Piovani, dello stesso Brunello Cucinelli, interpretato in gioventù da Saul Nanni, e di numerosi altri ospiti illustri.
La presenza di Cucinelli ha dominato l’incontro, proiettando un carisma naturale che ha trasformato il palco in un palcoscenico personale, rendendo l’atmosfera vibrante e coinvolgente.
Il film, un’audace fusione di documentario e finzione, si propone di esplorare l’evoluzione esistenziale di Cucinelli, tracciando un percorso che affonda le radici nell’umile infanzia trascorsa nella campagna umbra, in una famiglia di contadini, fino alla trasformazione di Solomeo, un borgo medievale diventato il simbolo di un capitalismo umanistico.
Non si tratta semplicemente di una biografia aziendale, ma di un’indagine sulla filosofia di un uomo che ha saputo coniugare successo economico e impegno sociale.
Attraverso un ricco apparato di testimonianze, immagini d’archivio inedite e aneddoti personali, il film svela il percorso di un imprenditore che, pur raggiungendo vette di fama internazionale, ha saputo preservare valori fondamentali come la dignità del lavoro, l’importanza della bellezza e la necessità di giustizia sociale.
La sua visione del business non è finalizzata unicamente all’accumulo di ricchezza, ma alla creazione di un sistema in cui la prosperità economica sia accompagnata da una profonda responsabilità etica e sociale.
Il suo patrimonio, stimato oggi, lo posiziona tra le figure economiche più influenti d’Italia, ma ciò che lo contraddistingue è il modo in cui ha scelto di utilizzarlo, investendo nella comunità, nell’arte e nella cultura.
“Brunello, il visionario garbato” si configura, quindi, come un’occasione unica per riflettere sul ruolo dell’imprenditore nel mondo contemporaneo e sull’importanza di un approccio umano e sostenibile al business.






