L’edizione 2025 del Calvi Festival si è rivelata un’esperienza artistica intensa e coinvolgente, capace di attrarre un pubblico numeroso e appassionato.
L’apertura è stata segnata dal trionfo di Cinzia Leone con “Mamma sei sempre nei miei pensieri.
Spostati!”, uno spettacolo che ha saputo coniugare leggerezza, riflessione e un’inaspettata carica emotiva, riscuotendo un entusiasmo palpabile nel suggestivo scenario del Teatro dei Giardini del Monastero.
La programmazione, tuttavia, non si è limitata alla sola declinazione teatrale.
Il 13 agosto, la musica di Enrico Capuano e la sua energia travolgente hanno invaso lo spazio, trasformando i Giardini in un’arena vibrante di suoni e movimenti.
La “Tammuriata rock” è stata un vero e proprio viaggio attraverso il suo catalogo, un’esplorazione dinamica che ha visto il pubblico protagonista di un ballo collettivo spontaneo e liberatorio, testimonianza di un legame profondo tra l’artista e il suo pubblico.
Il cuore del Festival, tuttavia, ha continuato a pulsare con la musica, raggiungendo l’apice con un omaggio a Franco Battiato, figura emblematica della cultura italiana.
La band Autodafé, con il suo spettacolo “Cercando l’alba dentro l’imbrunire,” ha offerto una rilettura originale e suggestiva del vasto universo battiatesco.
Più che una semplice esecuzione di brani iconici, lo spettacolo si è configurato come un’indagine filosofica sulla poetica del cantautore siciliano.
Autodafé ha saputo cogliere l’essenza del suo lavoro, la costante ricerca di senso, la tensione tra luce e ombra, la sfida di trovare speranza anche nelle circostanze più avverse.
Attraverso arrangiamenti ricercati e interpretazioni intense, la band ha esplorato i temi ricorrenti nella produzione musicale di Battiato: il tempo, l’amore, la spiritualità, la conoscenza, la bellezza, il viaggio interiore.
“Cercando l’alba dentro l’imbrunire” non è stato solo un concerto, ma un percorso introspettivo, un invito a riflettere sulla condizione umana, a cercare la luce anche nel buio, a cogliere la bellezza effimera del presente.
La performance ha risposto ad una profonda esigenza culturale, quella di riconnettersi con un artista capace di trasmettere messaggi universali e di stimolare la riflessione critica.
Il Calvi Festival, ancora una volta, si conferma un palcoscenico privilegiato per la fruizione di arte di qualità e per la promozione di un dialogo culturale significativo.