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Mengoni Magione: Stagione Teatrale tra Cultura, Comunità e Arte Accessibile

La stagione teatrale del Mengoni di Magione si configura come un vibrante crocevia culturale, un’evoluzione significativa rispetto alle edizioni precedenti.
Dieci spettacoli, un numero che testimonia la vitalità e l’ambizione dell’offerta artistica, animeranno il palco dal 22 ottobre 2024 al 12 aprile 2025, delineando un percorso che si propone di intercettare e stimolare un pubblico eterogeneo e attento.
Nino Marino, direttore del Teatro Stabile dell’Umbria, ha sottolineato il ruolo peculiare del Mengoni come fulcro identitario del territorio.

Più che un semplice luogo di rappresentazione, esso si rivela un vero e proprio “teatro di comunità”, un’oasi dove il desiderio di condivisione e la passione per l’arte si fondono, creando un legame profondo tra gli spettatori.
Questo legame, secondo Marino, si radica in una sorta di “patto silente” che unisce arte, cultura, cittadini e istituzioni, un’alleanza virtuosa che alimenta la crescita culturale e sociale del territorio.
L’impegno del Comune di Magione, rappresentato dall’assessore alla Cultura Vanni Ruggeri, si concretizza in un investimento costante e mirato.

La cultura non è percepita come un mero accessorio, ma come un elemento imprescindibile per il benessere collettivo, un motore di sviluppo sociale ed economico.
Mantenere viva e dinamica la stagione del Mengoni significa garantire ai cittadini un’opportunità unica di crescita personale e di arricchimento culturale.

Bianca Maria Ragni, responsabile della programmazione del circuito regionale TSU, ha descritto la stagione come un viaggio sinestetico, un’esperienza che trascende i confini del singolo genere artistico.

L’eclettismo del cartellone riflette una volontà di dialogo tra passato e futuro, un intreccio di maestri indiscussi e voci emergenti, che si esprimono attraverso le molteplici forme del teatro, della musica e della danza.
L’apertura della stagione, il 22 ottobre, con “Strappo alla regola” di Edoardo Erba, promette un’immersione in una commedia brillante, interpretata da Maria Amelia Monti e Cristina Chinaglia.
A seguire, un ricco calendario di eventi che spaziano dalla rilettura pirandelliana de “Il piacere dell’onestà” (11 novembre), all’omaggio a John Gay e Bertolt Brecht con “Un’opera da quattro soldi” (26 novembre), fino all’esplorazione di tematiche complesse e provocatorie in “Eretici.

Il fuoco degli spiriti liberi” (9 dicembre), con la partecipazione di Matthias Martelli.

Il nuovo anno si apre con “Azzurro”, tratto dall’opera di Curzio Maltese e interpretato da Antonio Catania (10 gennaio), una riflessione pungente sulla società contemporanea.
Segue “Seconda classe” (31 gennaio), una nuova produzione del TSU che si preannuncia come un’indagine profonda sulla condizione umana.
Il 13 febbraio, Lucia Mascino porta in scena “Il Sen(n)o”, mentre il 22 febbraio la Compagnia Zerogrammi delizia il pubblico con “Il racconto dell’isola sconosciuta”, uno spettacolo di danza che evoca mondi onirici e suggestioni evocative.
Il sipario cala con “L’uomo dei sogni” di Giampiero Rappa (21 marzo) e, con una nota di intensa commozione e riflessione, con “L’assaggiatrice di Hitler” (12 aprile), un’opera liberamente tratta dal romanzo “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino, Premio Campiello 2018, e magistralmente interpretata da Silvia Gallerano e Alessia Giangiuliani, sotto la regia di Sandro Mabellini.
Confermando l’impegno concesso alla comunità, l’Amministrazione comunale e il TSU mantengono invariati i costi di biglietti e abbonamenti, rendendo l’arte accessibile a un pubblico ampio e diversificato.

Con un abbonamento a 110 euro, il costo medio per spettacolo si attesta a soli 11 euro, un investimento minimo per un’esperienza culturale di inestimabile valore.
La stagione del Mengoni di Magione si configura, dunque, come un faro di cultura e di aggregazione, capace di illuminare il territorio con la forza e la bellezza dell’arte.

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