Perugia si candida a Capitale Italiana del Libro 2026: ecco i cinque Comuni finalisti.
L’annuncio, diffuso dal Ministero della Cultura, sancisce l’ingresso nella fase decisiva per la selezione, un riconoscimento prestigioso che valorizza l’impegno di un territorio nella promozione della lettura, della cultura e dell’identità locale.
La giuria, presieduta da Adriano Monti Buzzetti Colella, ha vagliato undici candidature, individuando i progetti più meritevoli di ricevere il titolo.
Accanto a Perugia, che presenta il dossier “Gocce.
L’acqua si fa voce”, si distinguono Carmagnola (Torino) con “Identità, libri e territorio”, Pistoia con “Pistoia: l’avventura del leggere, il coraggio di costruire il futuro”, Nardò (Lecce) con “Nardò Capitale della Lettura Rigenerativa: Territori, Comunità, Futuro” e Tito (Potenza) con “Una lettura che rigenera.
Tito 2026, tra identità, diversità, comunità e futuro”.
La designazione di una Capitale Italiana del Libro non è un mero atto formale, ma un’opportunità strategica per un Comune.
Il riconoscimento implica un investimento nella promozione della lettura a tutti i livelli, dalla scuola all’offerta di eventi culturali, dalla valorizzazione del patrimonio letterario locale alla creazione di nuovi spazi dedicati al libro.
Ogni progetto finalista riflette una visione specifica, un’interpretazione originale del ruolo che la lettura può svolgere nella vita di una comunità, contribuendo alla sua crescita sociale, economica e culturale.
Il 17 settembre, a Roma, i cinque Comuni si presenteranno ufficialmente alla giuria, in una serie di audizioni pubbliche che avranno luogo presso la sede del Ministero della Cultura.
Queste sessioni rappresentano un momento cruciale per i candidati, che avranno a disposizione un’ora – trenta minuti per illustrare il proprio dossier e trenta per rispondere alle domande degli esperti – per dimostrare la solidità e la fattibilità delle proprie proposte.
La giuria, composta da figure di spicco nel panorama culturale e editoriale italiano, valuterà attentamente i progetti, prendendo in considerazione la coerenza interna, l’innovazione, l’impatto potenziale sulla comunità e la sostenibilità a lungo termine.
Il riconoscimento come Capitale Italiana del Libro è accompagnato da un importante contributo finanziario di 500.000 euro, destinato alla realizzazione delle iniziative previste nel dossier di candidatura.
Oltre al sostegno economico, il titolo offre una visibilità nazionale e internazionale, favorendo lo sviluppo del turismo culturale e l’attrazione di investimenti.
La decisione finale, dopo l’analisi approfondita dei progetti e le audizioni, sarà sottoposta all’approvazione del Ministro della Cultura, che formalizzerà la nomina della Capitale Italiana del Libro 2026, un evento che celebra la potenza della lettura come motore di cambiamento e crescita per l’intera nazione.