La serata a Solomeo, scrigno di arte e pensiero, ha segnato l’apertura della Stagione 2025/2026 del Teatro Stabile dell’Umbria, un evento che Brunello Cucinelli, presidente dell’istituzione, definisce con ottimismo tra le più significative del suo venticinquennale mandato. L’atmosfera era permeata da una ritrovata fiducia, un segnale tangibile di un percorso solido e prospero, confermato da un bilancio virtuoso – un dato particolarmente rilevante in un panorama culturale spesso segnato da fragilità economiche – e dalla presenza di un pubblico sempre più ampio, superando i 100.000 spettatori nella passata stagione.Il successo del Teatro Stabile umbro è intrinsecamente legato alla leadership artistica di Nino Marino, direttore che, in vent’anni di collaborazione, ha saputo costruire un circuito teatrale distintivo, capace di attrarre un pubblico giovane, il più numeroso d’Italia in questo specifico contesto regionale. Questa peculiarità non è casuale, ma il frutto di una programmazione attenta e innovativa, che intercetta le esigenze e le sensibilità di una generazione in cerca di stimoli intellettuali e di esperienze condivise.Cucinelli ha poi espresso una riflessione profonda e articolata sul ruolo della cultura nell’attuale contesto sociale. Ha evidenziato come, negli ultimi due decenni, l’onnipresenza dei social media abbia contribuito a esacerbare un senso di malessere diffuso, un “mal dell’anima” che necessita di un antidoto non tanto curativo, quanto lenitivo. La cultura, in questo senso, si configura come un balsamo, un rifugio, uno spazio di crescita e di comprensione. L’imprenditore e mecenate ha intuito un’inversione di rotta, una “rivoluzione culturale e umanistica” in atto, alimentata dal desiderio dei giovani di riscoprire valori autentici e di allontanarsi dalla superficialità del virtuale. Il Teatro Stabile, in questa prospettiva, si propone come un faro, un punto di riferimento per un pubblico in cerca di significato e di connessione.La Regione Umbria, rappresentata dalla Presidente Stefania Proietti, ha ribadito il suo sostegno incrollabile al Teatro Stabile, con un contributo economico di oltre 900.000 euro, un investimento strategico che va ben oltre i confini del capoluogo, irradiandosi su tutti i poli teatrali umbri. Questo sostegno non è solo una questione di finanziamento, ma una presa di posizione a favore di un modello di sviluppo che riconosce il primato della cultura come motore di coesione sociale, di crescita economica e di valorizzazione del territorio. La Presidente Proietti ha sottolineato come l’offerta culturale umbra rappresenti un fattore cruciale per l’attrattività turistica e per la qualità della vita dei cittadini, promuovendo un’identità regionale forte e distintiva. In un’epoca caratterizzata da incertezze e sfide globali, la celebrazione della cultura emerge come un momento imprescindibile di elevazione spirituale e di condivisione umana, un invito a riscoprire il potere trasformativo dell’arte e a coltivare un futuro più luminoso e consapevole. Parlare ai giovani di cultura non è un atto di beneficenza, ma un dovere civico, un investimento nel futuro dell’Umbria e del Paese.
Solomeo: il Teatro Stabile Umbria, un faro di cultura e fiducia.
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