Imposta di Soggiorno a Perugia: Turismo Rurale a Rischio?

Un Appello al Comune di Perugia: Tutelare il Turismo Rurale e Rivedere l’Imposta di SoggiornoColdiretti Perugia e Terranostra Umbria hanno formalmente manifestato profonda contrarietà all’aumento dell’imposta di soggiorno deliberato dal Comune di Perugia, sottolineando una preoccupante assenza di dialogo con le componenti chiave del settore turistico rurale.
La mancata convocazione di rappresentanti di questa realtà, pilastro dell’economia umbra, non solo appare una grave omissione procedurale, ma preclude l’opportunità di fornire elementi imprescindibili per una valutazione ponderata dell’impatto di tali decisioni.
L’opposizione non si limita all’incremento dell’imposta, ma si estende alla persistente equiparazione formale tra strutture ricettive tradizionali e agriturismi, una pratica che ignora le profonde differenze strutturali, gestionali ed economiche che le contraddistinguono.
L’agriturismo, con la sua vocazione alla valorizzazione dei prodotti locali, all’ospitalità in contesti rurali e all’integrazione con l’attività agricola, rappresenta un modello di sviluppo turistico sostenibile che rischia di essere compromesso da una tassazione indiscriminata.
Elena Tortoioli, presidente di Terranostra Umbria, ha evidenziato come la distinzione meramente burocratica tra “stelle” e “girasoli” non rifletta la reale diversità dell’offerta turistica umbra.

La promessa di ridurre il periodo massimo di applicazione dell’imposta a cinque giorni, al momento solo ipotetica, lascia ad oggi l’operatore in una situazione di incertezza, privo di certezze.
Un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dal rifiuto di prevedere una fase transitoria per le prenotazioni già perfezionate.
Questa scelta, apparentemente tecnica, rischia di generare disagi operativi significativi e di erodere la fiducia dei turisti, con ripercussioni negative sull’immagine del territorio.
L’impatto di tali decisioni, lungi dall’essere un mero dettaglio amministrativo, potrebbe innescare un meccanismo di scoraggiamento, compromettendo gli sforzi di promozione turistica.
Anna Chiacchierini, presidente di Coldiretti Perugia, ha ribadito la natura “di scopo” dell’imposta di soggiorno, sottolineando la necessità di una sua destinazione trasparente e mirata a progetti di sviluppo turistico, con particolare attenzione alle aree interne e meno servite.

Si auspica un ritorno al confronto costruttivo, un dialogo aperto e partecipativo che coinvolga attivamente gli operatori del settore.

L’auspicio è quello di istituire un tavolo permanente di lavoro, non solo per definire una destinazione condivisa dei proventi dell’imposta, ma anche per armonizzare le politiche turistiche a livello comunale, superando l’attuale frammentazione normativa.
La questione dell’imposta di soggiorno, lungi dall’essere una questione isolata, dovrà coinvolgere a breve termine tutti i Comuni umbri, in un’ottica di coerenza e collaborazione.
La valorizzazione del turismo rurale umbro, infatti, rappresenta un patrimonio da proteggere e promuovere, fondamentale per la prosperità del territorio.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap