domenica 14 Settembre 2025
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Vendemmia 2025: ripresa del vino italiano, trainata dal Sud.

La vendemmia 2025 si preannuncia un anno di ripresa per il settore vitivinicolo italiano, con stime di crescita produttiva che raggiungono il +10% a livello nazionale, secondo i dati presentati al Ministero dell’Agricoltura da Assoenologi, Ismea e Uiv.
Questa ripresa, tuttavia, non è omogenea sul territorio.

Il Sud Italia, in particolare, emerge come motore trainante, registrando un incremento di produzione che sfiora il +19%, con la Puglia che contribuisce in modo significativo con un balzo del +17%.
Il Centro Italia, invece, mostra un quadro più contrastante: sebbene Umbria (+10%), Marche (+18%) e Lazio (+5%) contribuiscano a mitigare il declino, la significativa diminuzione della produzione toscana (-13%) – comprensibile alla luce di un 2024 eccezionalmente generoso – influenza negativamente il bilancio complessivo.
Nello specifico, l’Umbria, regione ricca di tradizione viticola, potrebbe raggiungere una produzione di vino e mosto stimata a 430.000 ettolitri nel 2025, segnando un incremento rispetto ai 391.000 ettolitri dell’anno precedente.
Questo dato si colloca al di sopra della media quinquennale (2020-2024) di 358.000 ettolitri, suggerendo una ripresa vigorosa.
Il report congiunto di Assoenologi, Ismea e Uiv attribuisce questo risultato a un andamento climatico complessivamente favorevole, sebbene caratterizzato da una notevole variabilità.
La primavera, in particolare, si è rivelata determinante.

Le piogge di marzo hanno ricostituito le riserve idriche, mentre un aprile mite ha incentivato un germogliamento precoce e uniforme.

La gestione della Peronospora, una patologia fungina che può devastare le viti, ha richiesto particolare attenzione, nonostante la distribuzione regolare delle precipitazioni.
Maggio ha visto alternarsi ondate di caldo intenso a cali termici e piogge intense, talvolta accompagnate da grandine, che ha causato danni localizzati di lieve entità.

Giugno, con il suo clima caldo e soleggiato, ha favorito la fioritura e l’allegagione, fasi cruciali per lo sviluppo dei grappoli, sebbene alcune zone sensibili abbiano subito stress termico.
La seconda metà di luglio si è distinta per temperature più fresche rispetto agli anni precedenti e per abbondanti piogge, creando condizioni ottimali per la maturazione delle uve.
Nonostante le sfide poste da eventi atmosferici avversi, le condizioni sanitarie generali delle uve appaiono eccellenti, preannunciando una qualità elevata sia per le varietà a bacca bianca che per quelle a bacca rossa.
La raccolta è iniziata per le uve destinate alla produzione di spumante, proseguendo con le varietà bianche precoci e culminando con le varietà a bacca rossa, tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre.
L’anno si prospetta quindi ricco di potenzialità per il settore umbro e nazionale, con un occhio sempre attento alla sostenibilità e all’adattamento ai cambiamenti climatici.

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