mercoledì 8 Ottobre 2025
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ZES Umbria: opportunità, sfide e futuro per l’economia regionale

L’attivazione della Zona Economica Speciale (ZES) in Umbria si configura come un’iniezione strategica di capitale e opportunità per il tessuto economico regionale, ma la sua piena efficacia dipenderà da un’implementazione rapida, coordinata e lungimirante.

L’associazione di banche aderenti di Umbria (Abi Umbria), attraverso la sua Commissione regionale, ha sottolineato come questa estensione rappresenti un fattore cruciale in un contesto economico globale caratterizzato da una fragilità degli investimenti, esacerbata da incertezze geopolitiche e tensioni commerciali, in particolare in relazione alle politiche tariffarie internazionali.

Il potenziale della ZES si traduce nella capacità di attrarre capitali esteri e incentivare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, ma per concretizzarlo è essenziale un’adesione ampia e partecipativa da parte dei Comuni umbri, garantendo una distribuzione capillare dei benefici sul territorio.
Più che un mero strumento burocratico, la ZES deve essere percepita come un catalizzatore di crescita, un motore di innovazione capace di stimolare la nascita di filiere produttive competitive a livello nazionale e internazionale.

Nonostante le sfide esterne, Abi Umbria ha evidenziato una solida capacità di erogazione del credito, con un volume di prestiti bancari all’economia locale che, secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia, ha superato i 17,4 miliardi di euro a giugno 2025.
Questi finanziamenti, destinati prevalentemente alle imprese (8,8 miliardi) e alle famiglie (7,6 miliardi), riflettono una disponibilità di liquidità che, se indirizzata strategicamente, può amplificare l’impatto positivo della ZES.
È fondamentale, tuttavia, monitorare attentamente l’evoluzione del rischio credito, con sofferenze che, seppur contenute (470 milioni di euro, pari al 2,7% del totale), richiedono un’attenta gestione e prevenzione.

La robustezza del sistema bancario regionale, testimoniata anche dai depositi della clientela, che superano i 21 miliardi, costituisce un elemento di stabilità cruciale per sostenere la crescita.

Un elemento di riflessione imprescindibile è la dimensione delle imprese umbre, spesso caratterizzata da una frammentazione che le rende vulnerabili alle fluttuazioni del mercato e limita la loro capacità di competere a livello globale.
È urgente promuovere un “ecosistema imprenditoriale” più maturo e strutturato, che favorisca l’aggregazione, l’internazionalizzazione e l’adozione di tecnologie digitali avanzate.
Questo ecosistema deve offrire servizi di consulenza specializzata, supporto alla ricerca e sviluppo, e accesso a reti di collaborazione e partnership.

Infine, la ZES deve fungere da acceleratore per il passaggio generazionale all’interno delle imprese, facilitando il ricambio di competenze e l’adozione di modelli di governance più moderni e trasparenti, capaci di attrarre talenti e di promuovere l’innovazione gestionale.

L’integrazione di principi di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale d’impresa diventerà sempre più cruciale per garantire la resilienza e la competitività delle imprese umbre nel lungo periodo.

L’obiettivo finale deve essere quello di trasformare la ZES in un vero e proprio laboratorio di sviluppo economico, capace di generare ricchezza, occupazione e benessere per l’intera comunità umbra.

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