domenica 7 Settembre 2025
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Perugia

Assisi in festa: Carlo Acutis, santo tra gioia e commozione.

Un’ondata di commozione e gioia ha investito Assisi, città custode delle radici spirituali d’Italia, al culmine della cerimonia di canonizzazione di Carlo Acutis.

La formula solenne, proveniente dalla Basilica di San Pietro e udita in diretta da migliaia di persone, ha segnato un momento di profonda riverenza e di celebrazione per la comunità locale e per i pellegrini giunti da ogni angolo del mondo.
Nel Santuario della Spogliazione, scrigno silenzioso che accoglie l’urna contenente le spoglie mortali del giovane beato, la partecipazione emotiva è stata palpabile.

Schermi ad alta definizione hanno permesso a un mare di fedeli, prevalentemente giovani, famiglie e rappresentanze internazionali, di assistere alla cerimonia, condividendo un’esperienza di fede comune.
Il suono delle campane, un festoso rintocco che ha squarciato il cielo assisiate, ha simboleggiato l’ingresso definitivo di Carlo Acutis nel pantheon dei santi.
Fin dalle prime ore della domenica, le vie e la piazza antistante il Santuario si sono riempite di fedeli, desiderosi di rendere omaggio al corpo di un ragazzo che, con la sua vita semplice e il suo profondo amore per Dio e per il prossimo, ha saputo incarnare il messaggio evangelico in un’epoca spesso segnata dall’indifferenza e dalla superficialità.

L’eredità spirituale di Carlo Acutis, un esempio di impegno civile e di generosità verso i più deboli, risuona con particolare forza tra le nuove generazioni, stimolandole a una riflessione sul significato della fede e sull’importanza di agire concretamente per un mondo più giusto e fraterno.
La canonizzazione di Carlo Acutis non è solo un evento religioso di grande rilevanza, ma rappresenta anche un’occasione per riscoprire il valore delle radici cristiane dell’Europa e per riflettere sul ruolo della fede nella società contemporanea.
Assisi, città di San Francesco, si conferma dunque un luogo di incontro e di ispirazione, un ponte ideale tra il Vaticano e il mondo, un invito a seguire l’esempio di un giovane beato che ha saputo testimoniare la gioia di vivere al servizio di Dio e degli altri.
L’abbraccio simbolico tra la città umbra e la Santa Sede sottolinea un legame profondo e duraturo, un’eredità di fede e di speranza che si rinnova di generazione in generazione.

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