Il 19 luglio, Assisi ha reso omaggio al giudice Paolo Borsellino e ai suoi valorosi agenti della scorta, caduti ventinove anni fa in un atto efferato di violenza mafiosa che ha lacerato il tessuto sociale di Palermo.
La commemorazione, presieduta dal sindaco Valter Stoppini, ha rappresentato non solo un momento di riflessione sul passato, ma un’occasione per rinsaldare gli impegni verso un futuro improntato alla legalità e alla giustizia, valori fondanti della nostra convivenza civile.
La cerimonia si è articolata in due toccanti momenti.
Il primo, a Palazzo di Assisi, si è concentrato sulla memoria delle vittime dell’attentato di via D’Amelio: gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Claudio Traina, eroi silenziosi che, con il loro sacrificio, hanno incarnato il più alto senso del dovere e della protezione dei cittadini.
L’omaggio floreale, deposto in un piazzale dedicato anche alle vittime delle stragi di Capaci, ha evocato il dolore profondo di una perdita irreparabile.
Il secondo appuntamento si è svolto a Rivotorto, in un luogo simbolo della lotta alla mafia, dove è stato dedicato un piazzale alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Questo luogo, oltre ad onorare i due magistrati, rappresenta un monito costante contro l’omertà e l’impunità, incitando a una vigilanza continua e a un impegno attivo nella difesa dei principi democratici.
Il sindaco Stoppini, durante la cerimonia, ha sottolineato l’ineludibile dovere di custodire la memoria di coloro che hanno pagato a prezzo della vita la loro dedizione alla giustizia.
“Dimenticare significherebbe tradire il loro sacrificio, cancellando un esempio di coraggio e integrità che deve ispirare le nostre azioni,” ha affermato.
Ha inoltre evidenziato la necessità di trasmettere alle nuove generazioni la consapevolezza dell’importanza della legalità, non come concetto astratto, ma come valore pratico e imprescindibile per la costruzione di una società equa e giusta.
Il tributo non si è limitato alla mera commemorazione, ma ha voluto anche esprimere gratitudine verso gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, costantemente impegnati a garantire la sicurezza e la legalità sul territorio.
Il loro lavoro quotidiano, spesso silenzioso e ostacolato, rappresenta un baluardo contro la criminalità organizzata e un segno tangibile dell’impegno dello Stato a tutelare i cittadini.
La memoria di Falcone e Borsellino, così come quella dei loro agenti, deve stimolare un rinnovato impegno civile e un profondo senso di responsabilità, affinché simili tragedie non si ripetano mai più.
La loro eredità, un seme di speranza e di giustizia, deve continuare a germogliare nel cuore di ogni assisiate e in tutta la comunità nazionale.