L’urgenza di un cambiamento di paradigma nella gestione delle risorse globali si impone con forza, a fronte di una realtà segnata da conflitti persistenti e da un’escalation inarrestabile nella produzione di armamenti.
L’equazione tradizionale che lega la deterrenza militare alla sicurezza e alla pace si rivela fallace, anzi, si dimostra un fattore aggravante, un catalizzatore di violenza e sofferenza.
Invece di garantire stabilità, alimenta un ciclo vizioso di insicurezza e di disperazione, con conseguenze devastanti, come la tragedia in corso per il popolo palestinese, che urla la necessità di un’azione immediata e di una prospettiva di giustizia.
È imperativo rivedere le priorità, reindirizzando gli ingenti capitali attualmente destinati all’industria bellica verso investimenti strategici a favore dello sviluppo umano e del benessere collettivo.
La sanità pubblica, con la sua imprescindibile funzione di tutela della vita e di garanzia di pari accesso alle cure, e l’istruzione pubblica, pilastro fondamentale per la formazione di cittadini consapevoli e responsabili, sono settori che richiedono un sostegno massiccio e urgente.
Rafforzare queste infrastrutture sociali non è solo una questione di equità, ma una condizione necessaria per la costruzione di società resilienti e pacifiche.
Parallelamente, è fondamentale riaffermare il ruolo centrale del multilateralismo e delle istituzioni sovranazionali come strumenti di governance globale.
Il diritto internazionale, quando viene calpestato, non lascia spazio alla cooperazione e alla diplomazia, aprendo la strada all’esercizio arbitrario del potere e alla prepotenza dei più forti.
La tutela del diritto internazionale significa difendere la dignità di ogni individuo, soprattutto di coloro che sono più vulnerabili e marginalizzati.
L’impegno di Sinistra Italiana e di Alleanza Verdi Sinistra si traduce in un appello alla mobilitazione e alla partecipazione attiva dei cittadini, come testimonia la discussione in corso a Terni, preludio a una manifestazione e alla tradizionale PerugiAssisi.
Non si tratta solo di esprimere dissenso, ma di proporre alternative concrete, di costruire un futuro basato sulla solidarietà, sulla giustizia sociale e sulla risoluzione pacifica dei conflitti.
Si tratta di riscoprire e riaffermare i valori della pace, non come un’utopia irraggiungibile, ma come un obiettivo concreto, perseguibile attraverso l’azione collettiva e la trasformazione profonda delle nostre società.
L’imperativo è chiaro: disarmare le menti e le coscienze, reindirizzare le risorse verso la vita e la speranza, e ricostruire un mondo più giusto e pacifico per tutti.