L’orizzonte marino, uno specchio di resilienza, si estendeva a custodire l’umanità.
Perugia, avvolta in una luce inedita, appariva magnifica.
La sindaca Vittoria Ferdinandi, affiancata dall’intera compagine amministrativa – giunta, presidente del Consiglio comunale Elena Ranfa, consiglieri – ha rivolto un saluto commosso ai partecipanti alla Marcia Perugia-Assisi, un atto di speranza in un momento storico carico di dolore.
“Un ringraziamento profondo”, ha esordito la sindaca, “a coloro che, con spirito di dedizione, hanno interrotto la routine mattutina per unirsi a noi da ogni angolo d’Italia.
Un plauso speciale va agli studenti, artefici di striscioni e volantini portavoce di un messaggio universale.
Alle scuole, alle università, per aver abbracciato questa iniziativa, testimoniando un coraggio civile che contrasta la logica devastante della guerra e della disumanità.
”Un riconoscimento sentito è stato rivolto alle nuove generazioni, spesso erroneamente etichettate come isolate e individualiste.
“Vi ringrazio, voi che avete risvegliato la nostra coscienza collettiva, risvegliata dal torpore, dalla rassegnazione che si insinuava nel nostro sentire.
Voi, che con la vostra presenza pacifica, avete ricordato il costo umano della tragedia di Gaza, la perdita di una coscienza comune che si frantuma sotto il peso dell’indifferenza.
”Riflettendo sull’eredità di Aldo Capitini, ideatore della prima marcia, Ferdinandi ha ribadito un principio fondamentale: “La pace è troppo preziosa per essere delegata a chi detiene il potere.
Deve essere riconquistata dai popoli, perché essi soli ne comprendono l’essenza profonda.
La pace si manifesta nei sorrisi dei bambini che si recano a scuola, non nelle macerie delle 200 scuole distrutte a Gaza.
La pace è un atto di giustizia sociale, dare nutrimento a chi soffre la fame, non trasformare la fame in un’arma di distruzione.
”La sindaca ha denunciato, con forza, le conseguenze del relativismo del diritto internazionale: “Quando il diritto internazionale diventa un optional, la ferita non la subisce solo una nazione, ma l’integrità delle nostre democrazie, il fondamento stesso del nostro sistema di valori.
”Ferdinandi ha concluso esprimendo gratitudine alle amministrazioni comunali italiane che hanno scelto di affiancare l’iniziativa, sottolineando l’importanza di un impegno costante: “Dobbiamo coltivare la vita, la dignità umana, perché solo così potremo costruire un futuro di pace e di speranza per l’umanità intera.
” Un futuro che richiede coraggio, resilienza e una rinnovata fiducia nella capacità dei popoli di costruire un mondo migliore.