In un’epoca segnata da crescenti tensioni geopolitiche e dalla persistente minaccia di conflitti armati, la Fondazione Perugia-Assisi lancia un appello urgente alla responsabilità civica e all’impegno attivo per la costruzione della pace.
L’esperienza della recente Marcia Perugia-Assisi, definita un evento di straordinaria risonanza emotiva e simbolica, alimenta un percorso di riflessione e azione che mira a coinvolgere l’intera comunità nazionale ed europea.
Al di là della celebrazione di un successo partecipativo, il presidente Flavio Lotti sollecita una mobilitazione consapevole: un’indagine diretta e democratica rivolta agli elettori, invitandoli a interrogarsi sulle azioni concrete intraprese dai propri rappresentanti politici in favore della pace.
L’obiettivo non è la mera critica, ma una responsabilizzazione diffusa, un dialogo costruttivo per promuovere politiche orientate alla risoluzione pacifica dei conflitti.
Il cammino tracciato dalla Fondazione si articola in diverse iniziative, pensate per raggiungere diversi target e amplificare l’impatto del messaggio di pace.
Si prospetta un ritorno significativo a Gerusalemme, luogo simbolo di dialogo interreligioso e di riconciliazione, un rafforzamento delle reti consolidate tra enti locali, istituzioni scolastiche e organizzazioni civiche, impegnate a promuovere una cultura della pace.
Il progetto “Sbellichiamoci”, rivolto ai più giovani, si conferma un volano di educazione alla non violenza e alla comprensione interculturale.
L’ambizioso “Giro d’Italia per la pace”, con la sua suggestiva metafora della “lampada di San Francesco”, intende portare il messaggio di pace nelle piazze e nelle coscienze di ogni città, stimolando la riflessione e l’azione a livello locale.
La figura di San Francesco, con il suo esempio di umiltà, dialogo e amore fraterno, rappresenta un modello di ispirazione per tutti coloro che aspirano a un mondo più giusto e pacifico.
La Fondazione si impegna a coltivare un’etica della responsabilità, riconoscendo che la costruzione della pace non è un compito delegato a pochi eletti, ma un dovere collettivo.
La domanda cruciale che si pone è: “Cosa possiamo fare noi, ciascuno nel proprio contesto, per contribuire a creare un futuro di pace?”.
La proposta di una convenzione europea per la pace, presentata a Bruxelles, riflette l’ambizione di estendere l’azione della Fondazione a livello europeo, creando una piattaforma di collaborazione tra tutti coloro che condividono la visione di un continente pacifico e prospero.
La Marcia Perugia-Assisi, lungi dall’essere un evento isolato, si configura come un punto di partenza, un momento di risveglio delle coscienze, un’iniezione di energie positive necessarie per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro di speranza e riconciliazione.
L’appello è chiaro: il tempo della pace è adesso, e richiede l’impegno attivo di tutti.







