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martedì 4 Novembre 2025

San Benedetto: Riconsegnare all’Europa l’anima benedettina.

La riconsacrazione della Basilica di San Benedetto a Norcia, evento di profonda risonanza storica e spirituale, offre un’occasione cruciale per una riflessione non solo sulla fede, ma anche sulle fondamenta etiche e civili dell’Europa contemporanea.
Il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, nel sottolineare il ruolo centrale del santo patrono d’Europa, ha evocato una visione di un’Unione Europea che ritrovi la sua vocazione originaria, troppo spesso oscurata dalle complessità del presente.
San Benedetto, figura emblematico della resilienza e della stabilità, ha offerto al continente una *regola* che trascende la mera organizzazione monastica, configurandosi come un modello di convivenza, di impegno sociale e di sviluppo interiore.

La sua influenza si estende ben al di là dei monasteri, permeando la cultura, il diritto e l’organizzazione sociale dell’Europa medievale e oltre.
La *regola benedettina*, con la sua enfasi sull’*ora et labora* – preghiera e lavoro – incarna un ideale di equilibrio e produttività che si riflette nella visione di un’Europa prospera e al servizio dei suoi cittadini.
L’Europa, pur avendo raggiunto traguardi significativi, si trova oggi a fronteggiare sfide esistenziali, dalla crisi demografica alle tensioni geopolitiche, che mettono a dura prova la sua coesione e la sua identità.
Ritrovare l’anima benedettina, intesa come un patrimonio di valori come la solidarietà, la responsabilità, il rispetto per la tradizione e l’apertura al futuro, si presenta non come un ritorno nostalgico al passato, ma come una necessità imprescindibile per affrontare il presente e costruire un futuro sostenibile.

Il richiamo alle parole di Giovanni Paolo II, che hanno esaltato l’importanza dei benedettini nella genesi dell’Europa, amplifica il significato di questo momento.

Senza la loro influenza, la civiltà europea non avrebbe potuto svilupparsi secondo i percorsi che conosciamo.
L’eredità benedettina ci invita a ricostruire un’Europa che sia capace di offrire opportunità a tutti i suoi membri, che promuova il dialogo interculturale e che si dimostri fedele ai suoi principi fondanti, quali la tutela della dignità umana, il rispetto dell’ambiente e la ricerca del bene comune.

Non si tratta di un’imposizione di un modello religioso, ma di un recupero di valori universali che hanno contribuito a plasmare la nostra identità europea e che possono illuminare il cammino verso un futuro di pace, prosperità e giustizia.

La sfida è interpretare tale eredità in chiave contemporanea, adattandola alle nuove esigenze del mondo, senza rinnegare le radici che ci definiscono.

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