Nell’atmosfera solenne e carica di significato del palazzo regionale, la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha offerto un caloroso benvenuto agli studenti palestinesi giunti a Perugia grazie a un’iniziativa che trascende i confini geografici e politici.
Più che un semplice atto di accoglienza, questo gesto rappresenta un faro di speranza, un baluardo di umanità in un mondo segnato da conflitti e disuguaglianze.
Il progetto, nato dalla visione e dalla determinazione del Rettore Maurizio Oliviero, si configura come un esempio virtuoso di come l’istruzione possa diventare strumento di dialogo e di ricostruzione, un ponte tra culture diverse che si affacciano su realtà spesso drammaticamente distanti.
L’impegno del Rettore, sottolineato dalla Presidente Proietti, testimonia la capacità di una istituzione accademica di abbracciare una responsabilità sociale di grande portata, dimostrando che la conoscenza può essere una potente forza di cambiamento.
L’Umbria, terra di spiritualità e di pace, rinsalda un legame storico e fraterno con la Palestina, un’amicizia consolidata dal gemellaggio tra Assisi e Betlemme, luoghi simbolo di valori universali.
La presenza della bandiera palestinese nel palazzo regionale non è un mero gesto simbolico, ma un atto di riconoscimento, un segno tangibile di solidarietà e di impegno a sostenere le aspirazioni di un popolo che lotta per la dignità e la libertà.
L’iniziativa, che si concretizza in un corridoio umanitario per studenti, è stata posta al centro delle priorità regionali, incarnando una ferma convinzione nella possibilità di costruire un futuro di pace e di convivenza pacifica.
L’assessore regionale alla Pace e all’Istruzione, Fabio Barcaioli, ha espresso ammirazione per l’entusiasmo del Rettore Oliviero, definendo il corridoio un lascito prezioso, un’eredità di speranza che va oltre il termine del suo mandato.
Barcaioli ha inoltre lanciato un appello al governo nazionale, auspicando un coinvolgimento più attivo nel sostegno agli aiuti umanitari.
L’assessore comunale Andrea Stafisso ha sottolineato il significato di questa accoglienza per la città di Perugia, descrivendola come l’accensione di una luce che illumina il cammino verso la comprensione reciproca, evidenziando il ruolo cruciale della cultura e dell’istruzione nella costruzione di ponti tra le comunità.
Questa iniziativa, lungi dall’essere un evento isolato, si inserisce in un percorso più ampio di impegno umanitario e di promozione del dialogo interculturale, ponendo l’Umbria come un esempio di come l’accoglienza e la solidarietà possano contribuire a creare un mondo più giusto e pacifico.








