venerdì 8 Agosto 2025
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Umbria, sesta in Italia per richieste sulla fine della vita.

L’Umbria si distingue in Italia per una crescente attenzione e domanda di informazioni relative alla fine della vita.
Dati recenti, relativi agli ultimi dodici mesi e raccolti dal servizio gratuito “Numero Bianco” (06 9931 3409), gestito dall’associazione Luca Coscioni, rivelano che la regione si posiziona al sesto posto a livello nazionale per richieste per 100.000 abitanti, con un tasso di 33.
Questo dato, sebbene inferiore a Liguria (48), Lazio (43), Friuli Venezia Giulia e Toscana (entrambe a 35), segnala un significativo interesse verso le tematiche legate alla fine della vita, suggerendo una crescente consapevolezza e un desiderio di pianificazione e informazione da parte dei cittadini umbri.

Il Numero Bianco, un servizio cruciale per la diffusione di conoscenze e l’orientamento in un ambito spesso complesso e carico di implicazioni etiche e legali, ha registrato complessivamente oltre 16.000 richieste, con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente.

Questo incremento, significativo a livello nazionale, riflette un cambiamento culturale e una maggiore apertura verso la discussione di argomenti delicati come l’eutanasia, il suicidio medicalmente assistito, il testamento biologico, l’interruzione delle terapie e la sedazione palliativa profonda.

L’associazione Luca Coscioni, promotrice del servizio, sottolinea l’importanza di fornire un supporto informativo chiaro e accessibile, al di là delle posizioni ideologiche o religiose, per permettere ai cittadini di prendere decisioni consapevoli e autonome riguardo alla propria assistenza sanitaria in fase terminale.

Le richieste pervenute al Numero Bianco, sebbene concentrate principalmente sulle questioni relative all’eutanasia e al suicidio medicalmente assistito, spaziano anche su altre aree cruciali come il diritto di rifiuto delle cure, la pianificazione anticipata delle decisioni sanitarie (tramite testamento biologico) e la gestione del dolore attraverso la sedazione palliativa profonda.

Questa varietà di interrogativi evidenzia un bisogno diffuso di comprensione dei propri diritti e delle opzioni disponibili per gestire la propria fine vita con dignità e autonomia, un aspetto sempre più centrale nel dibattito pubblico italiano.
La crescente domanda rivolta al Numero Bianco testimonia, quindi, un’evoluzione nella sensibilità collettiva verso temi considerati fino a poco tempo fa tabù.

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