Davide Tizzano, addio a un’icona del canottaggio italiano.

Con profonda commozione e un senso di vuoto tangibile, il comitato regionale umbro di canottaggio e il circolo canottieri Piediluco si uniscono nel cordoglio per la perdita di Davide Tizzano, figura emblematica del nostro sport nazionale.
La scomparsa del presidente federale, avvenuta prematuramente a soli 57 anni, lascia un’eredità di passione, impegno e risultati che difficilmente potrà essere emulata.

Fabio Paparelli, delegato del comitato umbro e presidente del circolo, ne sottolinea il legame affettivo e professionale, esprimendo un dolore condiviso da tutta la comunità remiera.
Davide Tizzano non era solo un amministratore, ma un’icona del canottaggio italiano, un uomo che incarna i valori di determinazione, sacrificio e dedizione.
La sua carriera atletica, costellata da due scintillanti ori olimpici – nel quattro di coppia a Seoul nel 1988 e nel doppio ad Atlanta nel 1996 – testimonia un talento innato e un’incessante ricerca dell’eccellenza.

Questi trionfi non furono frutto del caso, ma il coronamento di un percorso iniziato in giovane età, quando, a soli 14 anni, venne identificato come un talento emergente e inserito nel prestigioso “Progetto Giovani Talenti”.
L’accoglienza al collegio di Piediluco, cuore pulsante della formazione remiera italiana, segnò un punto di svolta nel suo percorso.

Quel trasferimento non fu solo un cambiamento geografico, ma un’immersione totale in un ambiente dedicato alla perfezione tecnica e alla crescita personale.

Da lì, la sua ascesa fu rapida: medaglie mondiali junior aprirono la strada ai fasti olimpici, consacrando il suo nome nell’Olimpo del canottaggio.
Eletto presidente della Federazione Italiana Canottaggio nel 2014, Tizzano ha continuato a dimostrare la sua profonda connessione con Piediluco, assicurando una presenza costante e un rinnovato impegno per il rilancio del centro federale.

La sua visione lungimirante e le sue capacità manageriali hanno permesso di affrontare e risolvere complesse questioni logistiche e strutturali, garantendo al contempo un solido supporto agli atleti nella loro preparazione verso le competizioni internazionali.

Piediluco, per Davide Tizzano, rappresentava molto più di un semplice centro di allenamento; era il simbolo delle sue origini, il luogo dove aveva affinato le sue capacità e costruito il suo percorso verso il successo.
Il suo contributo va oltre l’amministrazione; è un’eredità di valori che ispirerà le future generazioni di remieri.

La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma il suo esempio continuerà a illuminare il cammino del canottaggio italiano, ricordandoci che la grandezza non si misura solo con le medaglie, ma con la capacità di ispirare, guidare e lasciare un segno indelebile nel mondo.
Il mondo dello sport, e in particolare il canottaggio, ha perso un pilastro, un uomo che univa in sé l’eccellenza atletica, la professionalità e l’umanità.

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