Pianista russo Pavel Kushnir muore in carcere dopo protesta contro conflitto in Ucraina

Il talentuoso pianista russo Pavel Kushnir, figura di spicco nel panorama musicale e culturale del suo Paese, è stato tristemente vittima delle conseguenze della sua coraggiosa protesta contro il conflitto in Ucraina. La notizia della sua morte in carcere a Birobizhan, nell’Estremo Oriente russo, per uno sciopero della fame e della sete ha scosso profondamente l’opinione pubblica internazionale. La madre di Kushnir, Irina Levina, ha rivelato che le autorità hanno comunicato la tragica notizia senza fornire ulteriori dettagli ufficiali.La vicenda di Kushnir era emersa lo scorso maggio quando un canale Telegram legato alle forze di sicurezza aveva diffuso la notizia del suo arresto dopo aver pubblicato una serie di video su Youtube in cui denunciava l’intervento armato russo in Ucraina. Le autorità gli contestavano il presunto incitamento ad attività terroristiche, accusa che ha suscitato indignazione e sconcerto tra i sostenitori del musicista.Il messaggio finale condiviso da Kushnir sui suoi canali social evidenziava il suo impegno contro l’omofobia di Stato, il fascismo e la guerra, dimostrando la sua sensibilità artistica e civile. Nato a Tambov e formato al prestigioso conservatorio Chaikovsky di Mosca, Kushnir aveva una brillante carriera musicale alle spalle, con esperienze significative nelle filarmoniche delle regioni di Kursk e Kurgan prima di approdare a Birobizhan nel 2023.Oltre alla musica, Pavel si dedicava anche alla scrittura: nel 2014 aveva pubblicato un romanzo e si interessava attivamente alla traduzione di opere letterarie contemporanee. La sua prematura scomparsa lascia un vuoto nel mondo dell’arte e della cultura russa, ma il suo coraggio e la sua integrità resteranno un esempio per le generazioni future.