20 ottobre 2024 – 15:45
Un’organizzazione criminale ha escogitato un piano sofisticato per commettere truffe milionarie ai danni del GSE Gestore dei servizi energetici e delle principali istituzioni finanziarie italiane come BPM, Monte dei Paschi di Siena e UBI Banca. Grazie a una rete intricata di società fantasma, sono riusciti a ottenere finanziamenti pubblici, prestiti bancari e crediti fiscali per decine di milioni di euro. Per occultare il denaro illecito, hanno investito in lingotti d’oro, alcuni dei quali nascosti in un deposito su Corso Giulio Cesare insieme a una somma considerevole in contanti. Inoltre, hanno aperto conti correnti nell’Est Europa e nei paradisi fiscali, utilizzando portafogli criptati per il trasferimento di fondi sporchi.L’indagine che ha smascherato questo meccanismo è partita alla fine del gennaio 2019 quando le autorità finanziarie hanno scoperto il deposito segreto e ne hanno sequestrato il contenuto. A quel punto i presunti capi dell’organizzazione criminale – Elio Miegge, Luca Villata, Simone Marietta e Luca Pifferi – hanno tentato la fuga in Svizzera con l’aiuto di un intermediario ma sono stati bloccati dai carabinieri mentre cercavano di scappare con una valigia piena di denaro.Oggi questi quattro individui insieme ad altre 48 persone sono sotto processo difesi da avvocati come Guido Anetrini e Luigi Chiappero. Le accuse vanno dal riciclaggio alla frode, tutti reati presumibilmente commessi all’interno di un’associazione criminale radicata. Tra gli imputati ci sono imprenditori, commercialisti e personaggi già noti alla cronaca come Crescenzo D’Alterio, coinvolto anche nel processo riguardante l’infiltrazione presunta della ‘ndrangheta in un’impresa che gestiva il bar del Palagiustizia.
