Il sottosegretario all’Economia, Maurizio Leo, durante il suo intervento a Telefisco del Sole 24 Ore, ha illustrato il piano graduale per modificare l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) per il ceto medio. L’ostacolo principale rimane la disponibilità di risorse finanziarie, ma la lotta all’evasione fiscale e la creazione di nuovi posti di lavoro potrebbero rappresentare un supporto fondamentale.Leo ha spiegato che sono state introdotte tre aliquote differenti nel sistema fiscale e che nel 2025 è stato realizzato un intervento strutturale sulle tasse, estendendo l’accesso ai benefici fiscali a coloro con un reddito fino a 40.000 euro. L’obiettivo è venire incontro alla fascia del ceto medio, compresa tra i 28.000 e i 60.000 euro annui.Tuttavia, come sottolinea il viceministro Leo, la questione cruciale resta rappresentata dalle risorse finanziarie necessarie per attuare queste misure: si sta lavorando in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e la Ragioneria dello Stato per garantire una gestione oculata dei fondi. Inoltre, i risultati positivi ottenuti dall’Agenzia delle Entrate nel recupero di evasori fiscali (pari a 32,7 miliardi di euro) offrono prospettive incoraggianti per finanziare gli interventi a favore del ceto medio.L’aumento dell’occupazione previsto dovrebbe generare flussi significativi di entrate fiscali aggiuntive. Tuttavia, riguardo ai tempi precisi di attuazione delle riforme fiscali volte al sostegno del ceto medio, Leo si è mostrato prudente: “Stiamo lavorando su questo fronte – ha dichiarato – ma non posso fornire una data precisa per l’attuazione completa delle misure”.
“Piano graduale per modificare l’Irpef: sfide e prospettive per il ceto medio”
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