Il quadro economico delineato nel Piano strutturale di bilancio prevede una crescita dell’1% per l’anno in corso, con proiezioni che indicano un ulteriore rafforzamento al +1,2% nei due anni successivi. Il deficit, atteso al 3,8% per il 2022, dovrebbe gradualmente ridursi al 3,2% entro il 2025 e al 2,7% nel 2026. Tuttavia, il debito pubblico si attesterà al 134,8% nell’attuale anno finanziario e salirà al 137,1% nel 2025 e al 138,3% nel 2026 a causa dell’impatto del Superbonus che comporterà una spesa annua di circa 40 miliardi fino al 2027.Il governo si trova in una fase complessa data la transizione verso l’applicazione del nuovo Patto di Stabilità. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sottolineato l’importanza di adottare una linea prudente e responsabile nel Piano strutturale per garantire la sostenibilità finanziaria. In particolare, si è focalizzato sul problema del debito accumulato a causa dei bonus edilizi, in particolare il superbonus 110. L’impegno del governo è quello di non gravare sulle future generazioni con ulteriori incrementi del debito pubblico.Per raggiungere questo obiettivo, è previsto un contenimento della spesa annua all’1,5% in media nel periodo considerato dal Piano strutturale. Inoltre, è stata pianificata una correzione dello 0,5% sul saldo strutturale per scendere sotto il limite del 3% già entro il 2026 e avviare così il processo di uscita dalla procedura di infrazione economica.
Piano strutturale di bilancio: obiettivi e sfide per la sostenibilità finanziaria
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