Angelo Micheli: Le Sculture dell’Ozio al Museo del Paesaggio

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Il Museo del Paesaggio di Verbania offre, a partire dall’11 settembre, una prospettiva inedita sul lavoro di Angelo Micheli con la mostra “Le Sculture dell’Ozio”, un’esposizione curata dalla Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti che si protrarrà fino al 12 ottobre.

L’inaugurazione sarà arricchita da una conferenza tenuta dallo stesso Micheli, un’occasione per approfondire il suo approccio alla progettazione, un esercizio continuo tra innovazione e radicamento nel territorio.
Angelo Micheli è una figura chiave nel panorama del design italiano, un architetto e designer il cui percorso professionale è costellato di collaborazioni significative e progetti di ampio respiro.

La sua carriera, iniziata con la fondazione del collettivo sperimentale Solid nel 1986, ha visto un’importante tappa nella collaborazione con il gruppo Memphis, guidato da Ettore Sottsass, un periodo cruciale che ha influenzato la sua ricerca estetica e il suo approccio multidisciplinare.
Successivamente, la partnership con lo Studio De Lucchi (1988-1998) ha consolidato la sua visione progettuale, portandolo a sviluppare competenze in diversi ambiti, dalla progettazione di interni a quella urbana.
Attualmente, in qualità di Managing Director di Amdl Circle, coordina progetti architettonici a livello internazionale, dimostrando una capacità di leadership e una visione strategica che spaziano dall’innovazione tecnologica alla sostenibilità ambientale.
L’opera di Micheli si è concretizzata in interventi di rilevanza nazionale e internazionale, spaziando dalla realizzazione della Biblioteca di Storia dell’Arte della Fondazione Cini a Venezia – un esempio di come l’architettura possa dialogare con il patrimonio artistico – al Centro di Arese, un complesso destinato alla riqualificazione urbana, passando per il Padiglione Zero per Expo Milano 2015, un’architettura effimera volta a comunicare un messaggio di speranza e innovazione, e il Museo della Pietà Rondanini, un luogo dedicato alla contemplazione e alla spiritualità.

Il suo impegno pedagogico si è manifestato attraverso l’insegnamento presso istituzioni prestigiose come l’Istituto Europeo di Design di Milano, l’Università Iuav di Venezia e l’Università della Repubblica di San Marino, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di architetti e designer.

La mostra “Le Sculture dell’Ozio” rivela un aspetto meno noto della sua ricerca creativa: la scultura.

Come racconta lo stesso artista, l’impulso a dedicarsi alla scultura è nato da un momento di quiete, un’inattesa incursione in un territorio espressivo inusuale.

Lungi dall’essere provocatorie o dirompenti, le sue sculture si distinguono per una sorprendente semplicità, una sorta di “normalità” che ne amplifica il valore, invitando lo spettatore a una riflessione intima e contemplativa.
L’ozio, in questo contesto, non è concepito come mera passività, ma come un fertile terreno per la nascita di nuove idee e la riscoperta di se stessi, un approccio che permea l’intera opera di Angelo Micheli, dall’architettura alla scultura, dalla didattica al design.
La mostra si configura quindi come una finestra aperta sulla filosofia di un artista che, attraverso la ricerca formale e la sperimentazione continua, indaga il rapporto tra uomo, spazio e natura, invitandoci a riconsiderare il significato stesso del “fare” e del “dipingere”.

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