25 gennaio 2025 – 17:45
Il presidente della Comunità Ebraica di Torino, Dario Disegni, ha pronunciato con emozione le parole che hanno segnato la cerimonia per la posa delle sei nuove Pietre d’Inciampo nella città, in occasione del Giorno della Memoria. Le targhette in ottone, create dall’artista tedesco Gunter Demnig, sono state collocate davanti alle ultime dimore scelte liberamente dalle vittime della deportazione nazifascista. Questi simboli narrano le microstorie dei torinesi strappati alla loro quotidianità: molti di loro furono imprigionati a Le Nuove prima di essere deportati nei campi di concentramento.Una delle storie toccanti riguarda Arturo Levi, uno studente dell’Alfieri che nel 1938, all’età di 18 anni, fu espulso dalla scuola a causa delle leggi razziali e iniziò a lavorare nella ditta torinese Lana. Con l’aggiunta di queste nuove Pietre d’Inciampo il numero totale è salito a 159, tra cui quella dedicata a Mauro Finiguerra situata in corso Vercelli 191.Le storie personali raccontate da queste pietre sono uniche ma accomunate dalla stessa tragedia, come quella di Cesarina Levi. Un’altra pietra è stata posta ieri in via Porta Palatina 17, dove abitava Giovanni Abati operaio alla Microtecnica. Cesare Levi, tipografo residente in via Bellezia 15, è stato ricordato con una pietra d’inciampo nella sua casa.Tra le tante microstorie c’è anche quella di Luigi Ottino detto Gigi, partigiano coraggioso che ha combattuto per la libertà durante quegli anni bui. La cerimonia si è conclusa con il ricordo e la commemorazione di tutte le vittime dell’Olocausto che non devono mai essere dimenticate.