Pietro Castellitto, l’incarnazione di un Enea che oscilla tra dolcezza e brutalità, esplora il connubio tra romanticismo e ferocia.

Date:

09 gennaio 2024 – 20:14

Il nuovo film sarà proiettato a Venezia da giovedì, disponibile in 250 sale grazie a Vision.

“Enea” è un film che affronta tematiche complesse e profonde, lontane dalla grottesca realtà del primo film di Pietro Castellitto, “I predatori”. L’idea era quella di creare un’opera simbolica sulla vita, evitando retoriche sulla morte che cancella tutto: i momenti familiari, gli amori infiniti e le amicizie. Durante una conferenza stampa in un hotel della capitale, Castellitto spiega che ha cercato di trovare un modo per racchiudere tutto questo in un contenitore, mescolando romanticismo e ferocia.Il protagonista del film è Enea (interpretato da Pietro Castellitto), un giovane appartenente all’alta società romana. Come il suo amico Valentino (Giorgio Quarzo), Enea è annoiato e insoddisfatto. È viziato ma possiede anche principi filosofici profondi ed è in grado di muoversi con disinvoltura tra circoli esclusivi, feste borghesi, la sua problematica famiglia e trafficanti di droga. Suo padre è uno psicologo infantile con una strana ossessione per gli specchi, mentre sua madre è depressa e cerca l’amore disprezzando tutte le belle giornaliste. Enea ha opinioni su tutto. Per lui non esistono buoni o cattivi; prevale il nichilismo e il giudizio estetico supera quello etico. La sua mente è dominata più da Nietzsche che da Marx.Enea e Valentino vendono cocaina ai ragazzi come i protagonisti del romanzo “Iperborei”, scritto sempre da Pietro Castellitto e vincitore del premio Viareggio nella sezione Opera prima. Tuttavia, Enea è anche in grado di relazionarsi con il cameriere filippino e proteggere il fratello più piccolo, Brenno. Ha persino una storia d’amore quasi normale con Eva (interpretata da Benedetta Porcaroli), che si sviluppa fino alla fine del film.Sergio Castellitto sottolinea che “Enea” presenta una generazione di adulti per bene che ha vissuto con dignità ma ha perso la sincronia tra desiderio e felicità. Dall’altra parte, c’è una generazione di adulti “per male” che rivendica il diritto alla felicità. Questo è uno dei tratti più commoventi del film, che secondo lui è molto morale nonostante non faccia la morale. È qui la sua forza.Infine, Benedetta Porcaroli parla del suo personaggio, Eva, affermando che c’è qualcosa di sé in lei. Eva è razionale ma diventa un rifugio per Enea, nonostante sia consapevole dei pericoli che lo circondano. È un personaggio libero, capace di innamorarsi di qualcuno così diverso da lei perché sa che alla fine l’amore va oltre ogni cosa.

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