Polemiche e tensioni sull’invito agli osservatori UE per le elezioni in Venezuela. Presidente Assemblea nazionale sottolinea rispetto normative locali. Candidato Maduro sfida opposizione rappresentata da González Urrutia. Critiche all’UE: istituzione antiquata con rappresentanti arroganti. Appello al rispetto della costituzione e delle leggi venezuelane. Tensione politica in crescita in vista delle elezioni del 28 luglio. Evoluzione situazione e accettazione osservatori internazionali ancora incerti.

L’invito rivolto agli osservatori dell’Unione Europea per le elezioni presidenziali in Venezuela ha sollevato polemiche e tensioni, con il presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana, Jorge Rodríguez, che ha sottolineato l’importanza del rispetto delle regole del Paese sudamericano. In un clima di crescente confronto politico, Rodriguez ha dichiarato che gli osservatori europei dovrebbero restare a casa se non sono disposti a rispettare le normative locali. Questa posizione è stata enfatizzata dal coordinatore della campagna elettorale del candidato Nicolás Maduro, attualmente alla ricerca di un terzo mandato presidenziale. La sfida principale arriva da Edmundo González Urrutia, sostenuto dall’opposizione rappresentata da María Corina Machado, la quale purtroppo non può candidarsi.Le critiche al blocco europeo sono state aspre, con Rodriguez che lo ha definito un’istituzione antiquata composta da rappresentanti arroganti e mancanti di rispetto. Ha ribadito l’importanza per gli osservatori UE di rispettare i principi di sovranità, indipendenza e imparzialità del Venezuela. L’appello è stato chiaro: chiedere il rispetto della costituzione, delle leggi e della pace nel Paese latinoamericano e impegnarsi ad accettare i risultati delle elezioni.La tensione politica continua a crescere mentre il Venezuela si prepara ad affrontare una nuova fase decisiva nella sua storia. Le elezioni presidenziali del 28 luglio saranno cruciali per il futuro del Paese e per la stabilità della regione. Resta da vedere come si evolverà la situazione e se gli osservatori internazionali accetteranno l’invito a monitorare il processo elettorale nel rispetto delle normative locali.