sabato 11 Ottobre 2025
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Nuova manovra: CGIL in mobilitazione per il futuro del Paese.

L’incontro con il Governo, a Palazzo Chigi, si è concluso senza aperture significative, lasciando un’amara sensazione di impasse e sollevando preoccupazioni concrete per il futuro economico e sociale del Paese.
A esprimere apertamente questa delusione è Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, il cui commento, rilasciato al termine dell’incontro sulla legge di bilancio, dipinge uno scenario allarmante.
La manovra, così come presentata, non offre soluzioni strutturali ai problemi endemici dell’Italia, ma piuttosto introduce misure che rischiano di aggravare le disuguaglianze e di compromettere la crescita.

Non si tratta di una semplice gestione delle finanze pubbliche, ma di una direzione politica che, se perseguita, potrebbe innescare una spirale negativa per lavoratori, imprese e famiglie.
La mancanza di interlocuzione costruttiva, la chiusura a proposte alternative provenienti dalle parti sociali, testimoniano una distanza preoccupante tra il Governo e le realtà del territorio.
Non si è percepita la volontà di cogliere le istanze provenienti dal mondo del lavoro, né di considerare soluzioni innovative per affrontare le sfide imposte dall’inflazione, dall’aumento dei costi energetici e dalla precarietà diffusa.

Landini ha sottolineato come l’assenza di risposte concrete ai quesiti posti dall’organizzazione sindacale evidenzi una profonda divergenza di vedute sulla direzione da seguire per il Paese.
L’impressione è che la legge di bilancio, nella sua formulazione attuale, sia concepita in un contesto asfittico, incapace di generare un impatto positivo duraturo.

Il segretario CGIL ha utilizzato una metafora potente per descrivere la situazione: una “manovra che porta a sbattere questo Paese”, un’immagine che evoca una perdita di controllo, un impatto violento e conseguenze potenzialmente devastanti.

Non si tratta di un’iperbole retorica, ma di una constatazione seria, basata sull’analisi approfondita dei contenuti della legge di bilancio e sulle loro possibili ripercussioni.

La CGIL, e con essa gran parte del mondo del lavoro, non intende rassegnarsi a questo scenario.

Si preparano nuove mobilitazioni, nuove iniziative di sensibilizzazione e una battaglia politica più ampia per contrastare una manovra che, a loro avviso, sacrifica il futuro del Paese sull’altare di scelte ideologiche discutibili.
La sfida è quella di aprire un nuovo tavolo di confronto, dove le parti sociali possano finalmente essere ascoltate e dove si possa elaborare una strategia di sviluppo che tenga conto delle esigenze di tutti i cittadini, non solo di una ristretta cerchia di privilegiati.

La speranza è che il dialogo possa riprendere, prima che sia troppo tardi per evitare l’impatto negativo previsto.

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