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domenica 26 Ottobre 2025

Ombre sull’economia: Mattarella lancia l’allarme sull’Europa.

L’attuale scenario economico globale, segnato da crescenti tensioni protezionistiche e un’inquietante tendenza alla militarizzazione delle relazioni internazionali, proietta ombre profonde sul futuro dell’Italia e dell’Europa.

L’interconnessione intricata delle economie moderne rende particolarmente vulnerabili i paesi a politiche commerciali restrittive e a instabilità geopolitica, amplificando i rischi di recessione e di crisi strutturali.
L’appello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della consegna delle onorificenze ai Cavalieri del Lavoro, si configura non come una semplice constatazione, ma come un monito urgente a riscoprire il valore strategico dell’integrazione europea.

Il protezionismo, mascherato spesso da motivazioni di difesa dell’occupazione nazionale o di tutela delle produzioni locali, rischia di innescare una spirale di ritorsioni commerciali che danneggia tutti i partecipanti, soffocando la crescita e alimentando l’inflazione.
Le misure restrittive, anziché risolvere i problemi, tendono a esacerbarli, creando distorsioni nei mercati e ostacolando l’innovazione.
Al di là delle immediate conseguenze economiche, l’erosione del multilateralismo rappresenta una minaccia più ampia per la stabilità internazionale.

Il disfacimento di istituzioni e accordi globali, come le Nazioni Unite, indebolisce la capacità di affrontare sfide transnazionali come il cambiamento climatico, le pandemie e la proliferazione di armi.
L’abbandono di un approccio cooperativo favorisce un ritorno a logiche di potere basate sulla forza e sulla competizione, aumentando il rischio di conflitti armati.
L’Europa, nata dalle ceneri di una guerra devastante, incarna un progetto di pace e di prosperità condivisa che ha dimostrato la sua validità nel corso dei decenni.

La sua forza risiede nella capacità di aggregare interessi diversi, promuovere la collaborazione tra paesi e creare un mercato unico che favorisce la crescita e l’innovazione.
L’integrazione europea non è un’opzione, ma un imperativo strategico per l’Italia, un investimento nel futuro che va preservato e rafforzato.

Le nuove generazioni, che si sentono profondamente europee, testimoniano la vitalità di questo progetto, la sua capacità di ispirare e di unire.
È necessario, quindi, un rinnovato impegno per la difesa dei valori fondanti dell’Unione Europea: la solidarietà, la libertà, la democrazia, lo stato di diritto.

Richiede una leadership coraggiosa e lungimirante, capace di superare le divisioni e di promuovere una visione comune del futuro.

La sfida è complessa, ma il prezzo del fallimento sarebbe troppo alto per l’Italia e per l’Europa.

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