La decisione della Corte dei Conti rappresenta un rilevante punto di frizione nel complesso iter procedurale relativo alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
L’organo di controllo ha infatti comunicato di non aver convalidato il terzo atto aggiuntivo alla convenzione che regola il rapporto tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e la Società Stretto di Messina S.
p.
A.
, concessionaria del progetto.
Questo atto aggiuntivo, cruciale per definire aspetti specifici del contratto di concessione e per l’implementazione delle opere, è ora oggetto di un’analisi approfondita che sfocerà nella pubblicazione di una deliberazione motivata, prevista entro un termine massimo di trenta giorni.
La decisione della Corte dei Conti assume un significato che va al di là della semplice valutazione di un atto amministrativo.
Essa solleva interrogativi importanti sul rispetto dei principi di economicità, efficienza, legalità e trasparenza che devono improntare la gestione di un’opera infrastrutturale di tale portata e complessità.
L’atto aggiuntivo, infatti, potrebbe riguardare aspetti finanziari, di cronoprogramma, di responsabilità o di gestione del rischio, elementi che hanno storicamente generato dibattiti e controversie.
La mancata approvazione da parte della Corte dei Conti implica che tali aspetti, così come definiti nel documento in esame, non risultano conformi ai parametri di controllo previsti dalla legge.
È importante sottolineare che la Corte dei Conti non si limita a un giudizio di mera legalità formale.
Il suo ruolo è quello di garante della corretta gestione delle risorse pubbliche, esercitando un controllo preventivo e successivo volto a verificare la rispondenza degli atti amministrativi agli obiettivi di interesse pubblico.
In questo contesto, la decisione di non aver convalidato l’atto aggiuntivo può essere interpretata come un segnale di allarme, un invito a rivedere e a chiarire alcune scelte procedurali e strategiche relative al Ponte.
Le motivazioni che saranno fornite dalla Corte dei Conti saranno quindi fondamentali per comprendere a fondo le ragioni di questa decisione e per individuare le aree che necessitano di un approfondimento e di un eventuale ripensamento.
La vicenda evidenzia, ancora una volta, la delicatezza e la complessità della gestione di un progetto infrastrutturale di tale portata, che coinvolge interessi economici, politici e sociali di rilevante importanza.
L’esito di questa fase sarà determinante per la prosecuzione dei lavori e per la definitiva realizzazione del Ponte sullo Stretto.








