martedì 23 Settembre 2025
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Rosh haShanà: Un Nuovo Anno, Un Invito al Rinnovamento.

Il suono del shofar risuona, segnando l’inizio di un nuovo anno nel calendario ebraico, Rosh haShanà.

Un momento di profonda introspezione, un’occasione per la comunità ebraica italiana e per l’intera nazione, come sottolinea il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cogliere l’essenza del rinnovamento.
Questo non è un semplice augurio di prosperità, ma un invito a un’analisi lucida e coraggiosa del presente, un’esortazione a trarre ispirazione da una tradizione millenaria che celebra la speranza e la possibilità di redenzione.

Rosh haShanà, ancorato a radici teologiche complesse, trascende la dimensione puramente religiosa per irradiare un significato universale: la capacità di guardare indietro, di riconoscere gli errori commessi, e di proiettarsi verso un futuro costruito sulla giustizia e sulla compassione.

L’idea di “teshuvà”, il pentimento, non si limita a una confessione individuale, ma coinvolge la comunità nel suo complesso, stimolando un’azione collettiva volta a riparare le ingiustizie e a promuovere la coesistenza pacifica.
Il messaggio del Presidente Mattarella giunge in un contesto storico che richiede particolare sensibilità e vigilanza.
Le sfide che l’ebraismo italiano affronta oggi non sono solo legate a dinamiche interne, ma si intrecciano con le preoccupazioni più ampie che investono il tessuto sociale europeo e globale: l’aumento dell’antisemitismo, le tensioni geopolitiche, le disuguaglianze economiche, le migrazioni forzate.

L’attenzione e la prudenza che permeano le parole del Presidente riflettono la consapevolezza di queste complessità, la volontà di esprimere solidarietà e la ferma condanna di ogni forma di discriminazione e di intolleranza.

È un momento per riflettere sulla resilienza della comunità ebraica italiana, una storia di contributi inestimabili alla cultura, all’economia e alla società italiana, una storia segnata da sofferenze e persecuzioni, ma anche da una straordinaria capacità di ricostruzione e di integrazione.

Il rispetto delle identità e delle tradizioni, la promozione del dialogo interculturale e interreligioso, la difesa dei valori fondativi della Costituzione italiana sono pilastri fondamentali per garantire un futuro di convivenza serena e prospera.

Rosh haShanà non è solo un nuovo anno, ma un nuovo inizio, una possibilità concreta di costruire ponti, di abbattere le barriere e di rafforzare i legami che uniscono gli individui e le comunità.
Un augurio di fiducia, serenità e concordia, non solo per la comunità ebraica italiana, ma per l’intera collettività nazionale e internazionale, un invito a perseguire un orizzonte di speranza e di giustizia per tutti.

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