Possibile apertura al dialogo dell’Iran: interesse dei media internazionali per una nuova trattativa sul nucleare

La dichiarazione della Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, riguardo alla possibilità di interagire con “il nemico” ha destato l’interesse dei media internazionali che hanno visto in essa un’apertura al dialogo con l’Occidente per un nuovo negoziato sul nucleare. Durante il suo discorso rivolto al presidente Masoud Pezeshkian e ai ministri del nuovo governo, Khamenei ha sottolineato la possibilità di interagire con il nemico in determinate circostanze, ma ha anche ammonito di non riporre eccessive speranze in loro e di non fidarsi ciecamente del nemico.L’atteggiamento adottato da Khamenei è stato paragonato da diversi media internazionali alle dichiarazioni rilasciate al momento della stipula dell’accordo sul nucleare nel 2015, noto come Jcpoa, che purtroppo è fallito tre anni dopo a causa dell’uscita degli Stati Uniti dal patto sotto la presidenza di Donald Trump e del conseguente riprendere delle attività di arricchimento dell’uranio da parte di Teheran.Tra i membri del nuovo governo che hanno ascoltato le parole della Guida suprema si trovano due figure chiave che in passato hanno ricoperto ruoli cruciali come negoziatori per Teheran sul tema nucleare: il nuovo ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, e il vicepresidente per gli Affari strategici, Javad Zarif. Nonostante ciò, i colloqui avviati alla fine del 2021 per riavviare l’accordo si trovano attualmente in una fase morta.Questa apertura al dialogo da parte dell’Iran potrebbe rappresentare un segnale positivo per la comunità internazionale e potenzialmente portare a una nuova fase di trattative diplomatiche volte a garantire la sicurezza e la stabilità nella regione. Tuttavia, resta da vedere se questa volontà di interagire con il nemico si tradurrà effettivamente in azioni concrete e in un reale impegno verso una soluzione pacifica dei contrasti.