Possibile estensione dell’imposta di soggiorno a tutti i Comuni e revisione delle aliquote: una proposta per una maggiore equità fiscale e sostenibilità ambientale.

L’imposta di soggiorno potrebbe essere estesa a tutti i Comuni che desiderano applicarla, non limitandola solo ai capoluoghi o alle località turistiche o considerate città d’arte. Inoltre, potrebbe essere rivista nella sua struttura: l’aliquota potrebbe variare da un importo minimo di 5 euro per pernottamenti inferiori a 100 euro, fino ad un massimo di 25 euro al giorno per gli hotel di lusso con tariffe superiori a 750 euro a notte. Questa proposta è contenuta in una bozza normativa attualmente in fase di elaborazione, che potrebbe essere inclusa in un prossimo decreto governativo.Inoltre, è previsto che i proventi generati dall’imposta non siano destinati esclusivamente ad interventi nel settore turistico, ma anche alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti. Questa misura mira non solo a finanziare le attività volte a migliorare l’accoglienza turistica, ma anche a sostenere azioni concrete per la salvaguardia dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita nei territori interessati.Si tratta quindi di una proposta che mira a rendere più equo il sistema fiscale legato all’ospitalità turistica, garantendo al contempo risorse aggiuntive per fronteggiare sfide ambientali sempre più pressanti. La diversificazione delle aliquote in base alla tipologia di struttura ricettiva permette di adeguare l’imposizione fiscale alle diverse realtà del settore alberghiero, assicurando una maggiore equità e sostenibilità nell’applicazione dell’imposta di soggiorno su tutto il territorio nazionale.