La Basilicata si configura come un hub emergente nell’ambito dell’accumulo energetico, occupando il terzo posto a livello nazionale per numero di progetti stand-alone, con 183 iniziative che ambiscono a una potenza complessiva di 21,8 Gigawatt.
Un dato significativo, evidenziato dall’analisi dei dati Terna e commentato da Marisol Cestari, rappresentante del Gruppo Cestari e legale del CER Moliterno Energia del Sole, che testimonia una crescente attenzione verso soluzioni innovative per l’integrazione delle energie rinnovabili nel sistema elettrico italiano.
A livello nazionale, il fermento nel settore è palpabile: Terna ha registrato ben 3.689 richieste di connessione per sistemi di accumulo, con un potenziale energetico accumulabile pari a 313,7 Gigawatt.
Questi numeri riflettono una transizione energetica in atto, spinta dalla necessità di bilanciare la variabilità intrinseca delle fonti rinnovabili come solare ed eolico.
I sistemi di accumulo, in particolare quelli basati su batterie elettrochimiche, giocano un ruolo cruciale in questo processo, assorbendo l’energia prodotta in eccesso durante i periodi di alta produzione e rilasciandola nella rete quando la domanda è più alta o la produzione rinnovabile è insufficiente.
Il Gruppo Cestari sottolinea come questa tendenza rafforzi il ruolo strategico delle energie rinnovabili non solo a livello nazionale, ma in particolare nel Mezzogiorno, e in Basilicata in primis.
La costruzione e la gestione di impianti solari, eolici e di stoccaggio energetico rappresentano un motore di sviluppo economico per le comunità locali.
La creazione di posti di lavoro è un beneficio diretto e tangibile: ogni Gigawatt di capacità rinnovabile installata può generare fino a 10.000 opportunità lavorative, distribuite lungo l’intera filiera, dalla progettazione all’implementazione, passando per la manutenzione e la gestione.
Al di là dell’impatto occupazionale, la progressiva adozione di sistemi di accumulo energetico contribuisce in maniera significativa alla riduzione della dipendenza energetica nazionale, garantendo una maggiore autonomia e resilienza del sistema elettrico.
Questa autonomia strategica è essenziale in un contesto globale caratterizzato da crescenti tensioni geopolitiche e volatilità dei prezzi dell’energia.
L’investimento in tecnologie di accumulo, dunque, si configura non solo come una scelta economica intelligente, ma anche come un imperativo strategico per il futuro energetico dell’Italia.
Il futuro energetico si prospetta, così, sempre più legato all’innovazione tecnologica e all’integrazione di sistemi di accumulo intelligenti che possano ottimizzare l’utilizzo delle risorse rinnovabili e garantire un approvvigionamento energetico stabile, sicuro e sostenibile.