domenica 12 Ottobre 2025
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Benessere in Basilicata: percezione positiva, realtà da indagare.

La percezione soggettiva del benessere, un indicatore cruciale per la valutazione della qualità della vita, rivela un quadro contrastante nel contesto regionale italiano.

Secondo i recenti dati dell’Istituto Superiore di Sanità, relativi al biennio 2023-2024, la Basilicata si posiziona in una condizione di relativa vulnerabilità, con il 66,9% degli adulti che giudica il proprio stato di salute “buono”.

Questo dato, seppur positivo in sé, colloca la regione al penultimo posto in una graduatoria nazionale, superando solo il Molise, evidenziando potenziali criticità strutturali e socio-sanitarie che richiedono un’analisi più approfondita.

L’apparente discrepanza tra la percezione positiva e la realtà clinica emerge con maggiore chiarezza se si considerano i giorni riferiti come vissuti in cattiva salute.
I lucani, negli ultimi trenta giorni, hanno segnalato una media di 2,7 giorni di malessere generale, un dato significativamente inferiore rispetto alla media nazionale, che si attesta a 4,7.

Questo, a prima vista, potrebbe suggerire una maggiore resilienza o una diversa interpretazione del concetto di “cattiva salute” da parte della popolazione lucana.
Tuttavia, un’analisi più dettagliata rivela un quadro più complesso.

La differenziazione tra i domini di salute fisica e psichica fornisce ulteriori spunti di riflessione.
I giorni percepiti come compromessi da problemi fisici si attestano a 1,8, mentre quelli legati a disagi psichici raggiungono 1,1.
Questa distribuzione suggerisce che, pur beneficiando di un minor numero di giorni di disagio fisico rispetto alla media nazionale, i lucani potrebbero sperimentare con maggiore frequenza difficoltà emotive e psicologiche che impattano negativamente sulla loro qualità di vita.

Il dato dei giorni con limitazioni delle attività quotidiane, pari a uno in media, fornisce un ulteriore indicatore della compromissione funzionale, sebbene in linea con la media nazionale.
È fondamentale interpretare questi dati alla luce di fattori socio-economici, demografici e ambientali specifici della Basilicata.
L’accesso ai servizi sanitari, la presenza di patologie croniche, lo stile di vita, il livello di istruzione e le condizioni lavorative possono influenzare significativamente la percezione del proprio stato di salute e la sua effettiva compromissione.
Inoltre, la resilienza culturale e la forte rete di supporto sociale, tipiche delle comunità del Sud Italia, potrebbero contribuire a una valutazione più ottimistica del proprio benessere, a fronte di condizioni oggettive che potrebbero suggerire il contrario.
La ricerca sottolinea la necessità di interventi mirati per migliorare la salute della popolazione lucana, con particolare attenzione alla promozione della salute mentale, alla prevenzione delle malattie croniche e al potenziamento dei servizi sanitari territoriali.
Un approccio olistico, che tenga conto dei molteplici fattori che influenzano la salute, è essenziale per garantire un miglioramento sostenibile della qualità della vita e ridurre le disuguaglianze sanitarie.

La comprensione approfondita dei meccanismi che sottendono questa discrepanza tra percezione e realtà clinica rappresenta una sfida cruciale per i decisori politici e gli operatori sanitari, al fine di orientare al meglio le politiche e le risorse a disposizione.

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