La celebrazione del 2 luglio a Matera, in onore di Maria Santissima della Bruna, ha rappresentato un’edizione di straordinaria partecipazione, con una stima di circa 120.000 persone che hanno animato le vie della città. Questo dato, fornito dall’associazione organizzatrice, testimonia la vitalità e il profondo significato che questa festa, giunta alla sua 636ª edizione, riveste per i materani e per i numerosi visitatori provenienti da ogni luogo. La festa della Bruna non è solo un evento religioso, ma un complesso rituale secolare, un vero e proprio palcoscenico di identità culturale che si dispiega attraverso una serie di processioni simboliche. L’alba vede la suggestiva “processione dei pastori”, un richiamo ancestrale alle origini agricole e pastorali della comunità. La processione di mezzogiorno, solenne e maestosa, conduce il corteo dal Duomo alla parrocchia Maria Santissima Annunziata nel rione Piccianello, cuore pulsante della creazione del Carro Trionfale, un’opera effimera realizzata interamente in cartapesta, emblema della creatività artigianale locale. La processione serale, illuminata dalle luminarie e accompagnata dai cavalieri in costume, segna il ritorno verso il Duomo, preludio al momento culminante della festa: l’assalto al Carro, un rito propiziatorio che si conclude con la sua simbolica “distruzione” in piazza Vittorio Veneto. L’atmosfera è resa ancora più magica dallo spettacolo pirotecnico di mezzanotte, che incanta e coinvolge il pubblico. Nonostante l’entusiasmo e la partecipazione massiccia, l’assalto al Carro Trionfale ha purtroppo causato sette feriti, uno dei quali ha riportato una prognosi di venti giorni. L’intervento tempestivo dei medici dell’ospedale Madonna delle Grazie ha permesso a tutti i feriti di essere dimessi.L’associazione Maria Santissima della Bruna, consapevole del valore intrinseco di questa tradizione, persegue attivamente la sua candidatura a bene immateriale dell’UNESCO. Questa prestigiosa riconoscimento non solo ne accrescerebbe il valore culturale e religioso a livello internazionale, ma rafforzerebbe anche il senso di appartenenza e l’orgoglio della comunità locale, preservando per le future generazioni un patrimonio unico e irripetibile, testimonianza di una fede profonda e di una creatività senza confini. La candidatura si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio culturale immateriale italiano, promuovendo un turismo sostenibile e consapevole, capace di comprendere e rispettare le radici di una comunità.
Bruna a Matera: 120.000 persone e un rito secolare
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