Il calendario 2026 della Direzione Investigativa Antimafia, presentato a Potenza, si configura come un atto di riappropriazione narrativa e un omaggio vibrante alle figure femminili che, con tenacia e spesso in silenzio, hanno tessuto una rete di resistenza e speranza contro le mafie.
Lungi dall’essere una mera pubblicazione, esso rappresenta un’esplorazione approfondita del ruolo cruciale, storicamente sottovalutato, che le donne hanno giocato e continuano a giocare nella lotta alla criminalità organizzata.
Il progetto, realizzato con le immagini evocative di Rosario Oliva, non si limita a celebrare atti di eroismo isolati, ma intende illuminare le diverse sfaccettature dell’impegno femminile.
Attraverso dodici profili emblematici, il calendario traccia un percorso complesso che tocca la memoria del passato, la ricerca della verità, l’educazione alla legalità e l’azione politica.
Si parte dalla *memoria e giustizia*, dove l’eredità di donne come Pina Maisano, vittima innocente della violenza mafiosa, si fonde con l’impegno di giudici e avvocate che hanno perseguito la verità in un contesto spesso ostile.
Il tema delle *collaboratrici di giustizia* evidenzia il coraggio di chi, rischiando tutto, ha fornito informazioni preziose per smantellare organizzazioni criminali, portando alla luce dinamiche interne e strategie operative.
Il calendario dedica uno spazio significativo alle *giornaliste del vero*, figure imprescindibili nel processo di informazione e sensibilizzazione, che hanno denunciato soprusi e ingiustizie, spesso a costo della propria incolumità.
Si celebra il “no al pizzo”, gesto di ribellione che incarna la forza di chi sceglie la dignità e la legalità di fronte alle estorsioni mafiose.
Le *educatrici di legalità*, lavorando a livello locale, formano le nuove generazioni, instillando valori di rispetto, giustizia e responsabilità.
Le *artiste che risvegliano le coscienze* utilizzano la creatività come strumento di denuncia sociale, portando il messaggio antimafia a un pubblico più ampio.
Le *attiviste antimafia* operano sul campo, supportando le vittime, promuovendo iniziative di prevenzione e contrasto alla criminalità.
Il coraggio di *indagare*, incarnato da donne poliziotte e carabinieri, è essenziale per svelare le intricate reti criminali e portare alla giustizia i responsabili.
La *voce della politica*, rappresentata da donne impegnate a livello istituzionale, è fondamentale per promuovere politiche di prevenzione e contrasto alla criminalità.
Il calendario estende la sua visione alla *lotta globale alla mafia*, riconoscendo la dimensione transnazionale di questo fenomeno criminale e il ruolo delle donne nella sua contrasto a livello internazionale.
Infine, una *staffetta simbolica con i giovani* rappresenta la speranza per il futuro, affidando alle nuove generazioni il compito di portare avanti la battaglia per la legalità.
Come sottolinea il maggiore Marco Garofalo, il motore di questo impegno risiede nell’amore per la giustizia, un sentimento che alimenta la resilienza e il coraggio di queste donne, testimoni di un’eredità di speranza e cambiamento.
Il calendario non è solo un ricordo del passato, ma un invito all’azione per un futuro libero dalla criminalità organizzata.






