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lunedì 3 Novembre 2025

Emergenza idrica in Lucania: rischio razionamenti per Matera e comuni

La crescente emergenza idrica minaccia di imporre restrizioni significative nell’erogazione dell’acqua potabile a numerosi Comuni lucani, inclusa la città di Matera.

Acquedotto Lucano, in una comunicazione formale ai sindaci del Vulture-Melfese, dell’Alto Bradano e dell’area di Matera e Montescaglioso, ha preavvisato la potenziale necessità di sospensioni temporanee, anche notturne, nell’approvvigionamento idrico.

Questa misura drastica è una diretta conseguenza del progressivo esaurimento delle riserve idriche strategiche, in particolare le dighe del Sinni e del Pertusillo, e dell’insufficiente contributo derivante dalle sorgenti campane.
La situazione, già critica dal 20 ottobre con riduzioni volumetriche di 60 l/s distribuite nelle aree già menzionate, rischia di precipitare ulteriormente.
Acquedotto Lucano, a causa delle limitate alternative locali, si trova nell’impasse di dover gestire una diminuzione esponenziale della disponibilità idrica.
Le riduzioni programmate non sono solo una risposta immediata, ma anche un tentativo di prevenire un collasso sistemico del servizio.
La crisi attuale si inserisce in un contesto più ampio di siccità prolungata che affligge l’intera regione.
Un quadro allarmante è aggravato dall’assenza di precipitazioni significative e dalla marcata riduzione delle nevicate, elemento cruciale per il ripristino delle riserve idriche attraverso lo scioglimento graduale delle nevi.

Le principali infrastrutture di accumulo, interne (dighe di Monte Cotugno e Pertusillo) ed esterne (diga di Conza, in Campania), mostrano livelli di invaso drammaticamente bassi, inferiori alle soglie di sicurezza e capaci di destare profonda preoccupazione.
Le sorgenti, che rappresentano una fonte primaria di approvvigionamento, stanno vivendo una crisi senza precedenti.

Sorgenti vitali come quelle dell’Alta Val d’Agri e del gruppo Frida hanno registrato debiti idrici storici, mentre le sorgenti campane di Caposele e Cassano Irpino, fondamentali per le aree del Vulture e dell’Alto Bradano, versano in condizioni critiche.
Questa combinazione di fattori – dighe al collasso, sorgenti esangui e assenza di precipitazioni – rende le sospensioni programmate una necessità impellente per garantire una distribuzione equa e sostenibile della risorsa idrica, seppur limitata, tra le comunità colpite.
La situazione richiede una gestione oculata e consapevole, unitamente a una riflessione urgente sulle pratiche di utilizzo dell’acqua e su strategie di adattamento a un clima sempre più arido.

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