Un grave incidente ha scosso lo scorso 8 settembre il cantiere della linea ferroviaria Ferrandina-Matera, in Basilicata, un’opera strategica inscritta nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e cruciale per lo sviluppo infrastrutturale della regione.
Un operaio, impiegato in attività di consolidamento terreno tramite trivellazione, ha riportato ferite gravi che lo hanno portato al ricovero presso il Policlinico di Bari.
L’evento, segnalato dalla Filca Cisl lucana, solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza nei cantieri ferroviari e sulla priorità da attribuire alla tutela dei lavoratori.
L’incidente non è solo una questione di responsabilità immediata; rappresenta una sintomatica manifestazione di potenziali criticità nei protocolli di sicurezza e nella gestione dei rischi, soprattutto in contesti complessi come quelli dei cantieri ferroviari, dove coesistono attività specializzate, imprese appaltatrici e scadenze stringenti.
La Filca Cisl, pur esprimendo vicinanza all’operaio ferito e auspicando un rapido recupero, ha sottolineato come l’urgenza di rispettare le milestones del PNRR non possa mai prevalere sulla salvaguardia della vita e dell’integrità fisica dei lavoratori.
L’episodio riapre la discussione sull’impiego di risorse umane adeguate e sulla necessità di una vigilanza costante.
Non è sufficiente la mera conformità alle normative esistenti; occorre un approccio proattivo che preveda una valutazione continua dei rischi, una formazione specifica e mirata per le maestranze e un controllo rigoroso dell’applicazione dei protocolli di sicurezza.
Le imprese subappaltatrici, in particolare, richiedono un’attenzione particolare, data la loro potenziale esposizione a pressioni per accelerare i tempi e ridurre i costi, spesso a scapito della sicurezza.
Il sopralluogo effettuato a luglio, in presenza anche del sottosegretario alle Infrastrutture, Tullio Ferrante, aveva evidenziato alcuni aspetti di potenziale criticità, richiedendo maggiore trasparenza riguardo allo stato di avanzamento dei lavori e alle misure di sicurezza implementate.
Ora, alla luce dell’incidente, questa richiesta assume un’urgenza ancora maggiore.
La linea Ferrandina-Matera-La Martella non è solo un’opera infrastrutturale, ma un simbolo della capacità della Basilicata di intercettare risorse e di progettare il proprio futuro.
Un futuro che, per essere realmente sostenibile, deve fondarsi sul rispetto del lavoro e sulla tutela della dignità umana.
La Filca Cisl sollecita RFI e la Regione Basilicata a fornire chiarimenti dettagliati sull’organico impiegato, sui controlli effettuati e sulle misure correttive implementate.
La conclusione della prima fase dell’opera, fissata al giugno 2026, è un obiettivo importante, ma non può giustificare la negligenza o la compromissione della sicurezza.
La priorità assoluta, come ha ribadito il segretario regionale Angelo Casorelli, deve essere la salvaguardia di ogni lavoratore, garantendo un ambiente di lavoro sicuro, efficiente e rispettoso delle normative vigenti.
Un’indagine approfondita e trasparente sull’accaduto è essenziale per evitare che simili tragedie si ripetano.