Il ritorno alla produzione al complesso industriale Stellantis di Melfi, ripreso il 25 agosto dopo la pausa estiva, segna una fase di profonda trasformazione per lo stabilimento lucano.
La comunicazione della FIM-CISL della Basilicata non descrive una semplice riavvio delle attività, ma un riassetto strategico del mix produttivo, un adattamento forzato a dinamiche di mercato in rapida evoluzione e a scelte di investimento a livello globale.
L’elemento più significativo di questo cambiamento è l’imminente dismissione della generazione uscente della Jeep Compass, un prodotto che ha contribuito in maniera significativa alla storia industriale del sito.
Contestualmente, la produzione della Jeep Renegade si orienta verso una transizione completa verso motorizzazioni mild hybrid, indicando un impegno concreto verso la decarbonizzazione del parco veicoli e l’adeguamento alle normative sempre più stringenti in materia di emissioni.
La riorganizzazione produttiva si riflette anche sui volumi di produzione della Fiat 500X.
L’incremento significativo, con un passaggio da 75 a 110 veicoli per turno, testimonia una domanda inattesa dal mercato algerino, un’opportunità che lo stabilimento intende cogliere appieno, ottimizzando le capacità produttive e rispondendo a esigenze specifiche.
La riallocazione dei volumi e l’evoluzione dei prodotti hanno inevitabilmente generato, in questa fase transitoria, un temporaneo squilibrio nella forza lavoro.
La FIM-CISL sottolinea l’utilizzo del contratto di solidarietà, uno strumento volto a garantire un reddito minimo ai lavoratori coinvolti, mitigando l’impatto sociale di questa riconfigurazione industriale.
È importante ricordare il significativo numero di lavoratori che, negli ultimi anni (dal 2021 ad oggi), hanno scelto di lasciare lo stabilimento aderendo a piani di incentivazione volontaria, per un totale di circa 2.300 unità, con il completamento a breve di ulteriori 200 uscite previste, riducendo la forza lavoro complessiva a circa 4.540 addivi.
La prospettiva futura appare però carica di speranza: le indiscrezioni su un’ulteriore assegnazione di un modello appartenente a un altro marchio del Gruppo Stellantis, se confermate, rafforzerebbero significativamente il ruolo strategico di Melfi nel futuro industriale del gruppo, proiettando lo stabilimento come un polo di eccellenza in grado di accogliere nuove linee di produzione e tecnologie all’avanguardia.
Questa potenziale assegnazione è il segnale tangibile di una fiducia nel potenziale dello stabilimento e nella sua capacità di adattamento.
Gerardo Evangelista, segretario regionale della FIM-CISL, definisce questo momento come “delicato e cruciale”, un’affermazione che racchiude la complessità della situazione e l’importanza di affrontare le sfide future con responsabilità e lungimiranza, proteggendo l’occupazione e valorizzando il capitale umano che rappresenta la vera ricchezza del territorio.
Il futuro dello stabilimento di Melfi è dunque appeso a un filo, tra incertezza e potenziale, in attesa di conferme e di nuove strategie industriali.