L’annuncio di Poste Italiane, che prevede una riduzione significativa dell’operatività degli sportelli automatici Postamat in Basilicata, e in particolare nella provincia di Matera, solleva un’ondata di preoccupazione e contestazione, espressa con forza dal Presidente della Provincia, Francesco Mancini.
La decisione, che implica la chiusura degli sportelli dalle 19:30 alle 8:30, pur motivata dalla necessità di contrastare atti vandalici e furti, si configura come una misura eccessiva e potenzialmente dannosa per la comunità.
Al di là della comprensibile volontà di proteggere le infrastrutture e il patrimonio aziendale, la chiusura prolungata degli sportelli postali rappresenta un impatto diretto sulla qualità della vita dei cittadini, soprattutto in aree geograficamente isolate e con una densità abitativa ridotta.
La restrizione non si limita a una mera questione di comodità, ma tocca temi cruciali come l’autonomia finanziaria dei cittadini e la loro capacità di gestire le necessità quotidiane.
La fascia oraria interessata è strategicamente rilevante: coincide con il momento in cui molti lavoratori, pendolari e persone con orari non convenzionali necessitano di accedere ai servizi di prelievo contante.
Negare loro questa possibilità per un periodo così esteso – oltre tredici ore al giorno – limita di fatto la loro libertà di movimento e la loro capacità di operare in modo indipendente.
Questa limitazione si traduce in un ostacolo alla partecipazione alla vita economica e sociale, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione, come anziani, disoccupati e persone con reddito fisso.
In un territorio come quello della provincia di Matera, caratterizzato da una forte vocazione turistica e da un tessuto economico diversificato, l’interruzione di un servizio pubblico essenziale come quello offerto dai Postamat rischia di compromettere l’immagine del territorio e di penalizzare le attività commerciali locali.
Il turismo, infatti, si basa anche sulla capacità di garantire ai visitatori servizi efficienti e accessibili, e la riduzione dell’operatività degli sportelli postali rappresenta un elemento di disagio che potrebbe disincentivare le visite e danneggiare l’economia locale.
Il Presidente Mancini sottolinea la necessità di un confronto costruttivo con l’azienda per individuare soluzioni alternative che tengano conto sia delle esigenze di sicurezza che della tutela dei diritti dei cittadini.
L’obiettivo non è negare la necessità di contrastare la criminalità, ma trovare un equilibrio tra la protezione del patrimonio aziendale e la garanzia di un servizio pubblico efficiente e accessibile a tutti.
Un piano d’azione condiviso, basato sul dialogo e sulla ricerca di soluzioni innovative, è l’unica strada per superare questa impasse e per garantire il benessere della comunità.
In questo senso, si offre la disponibilità della Provincia per contribuire attivamente alla ricerca di soluzioni concrete e sostenibili, che preservino la continuità del servizio pubblico e la dignità dei cittadini.
L’auspicio è che Poste Italiane dimostri sensibilità verso le istanze locali e si impegni a trovare una risposta positiva a questo appello.






