martedì 9 Settembre 2025
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Potenza ricorda Santoro e Liuzzi: una Messa per non dimenticare.

Nel ricordo profondo di Giuseppe Santoro, operaio strappato alla vita troppo prematuramente in un tragico incidente sul lavoro nel 2008, la Fiom Cgil Basilicata promuove una solenne celebrazione.

Domani, mercoledì 13 agosto, alle ore 19:30, una Santa Messa sarà officiata di fronte alla portineria principale dello stabilimento siderurgico di Potenza, un luogo simbolo di lavoro e, purtroppo, di dolore.

La commemorazione si congiunge al ricordo di Giuseppe Liuzzi, un altro collega che aveva perso la vita in un analogo evento nel 2005, testimonianza di una realtà industriale segnata da rischi e vulnerabilità.
L’8 agosto 2008, una data impressa a fuoco nella memoria della comunità, vide un treno merci, trasportante ingenti quantità di materiale, sferragliare fuori controllo, per poi invadere in modo devastante l’area destinata agli spogliatoi dello stabilimento.
Giuseppe Santoro, impegnato in attività lavorative nel piazzale, si trovò impossibilitato a evitare la catastrofe.

La furia inarrestabile dei vagoni lo investì, provocandogli ferite gravissime che, nonostante le cure intensive ricevute, si rivelarono fatali alcuni giorni dopo.

Questo evento tragico non è un caso isolato, ma emerge come campanello d’allarme sulla necessità urgente di rivedere le misure di sicurezza e di protezione dei lavoratori all’interno degli impianti industriali.
La sicurezza sul lavoro non può essere considerata un optional, ma un diritto inviolabile, un dovere imprescindibile da parte di datori di lavoro e istituzioni.

La perdita di vite umane come quella di Santoro e Liuzzi impone una riflessione seria e profonda sulle condizioni di lavoro, sulle procedure operative e sulla formazione del personale.

La commemorazione non è solo un atto di pietà e di ricordo, ma anche un impegno a trasformare il dolore in azione, a lavorare incessantemente per creare un ambiente lavorativo più sicuro, più sano e più dignitoso per tutti gli operai.
È un monito a non dimenticare, a vigilare, a denunciare ogni forma di negligenza e di incuria che possa mettere a rischio l’incolumità dei lavoratori.
La memoria di Santoro e Liuzzi ci spinge a guardare al futuro con la determinazione di costruire un mondo del lavoro più umano, dove la vita e la dignità delle persone siano al centro di ogni decisione.

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